Stagione 2018 da dimenticare per la frutta vicentina a causa degli enormi danni causati dalla cimice asiatica, il nuovo flagello delle campagne. Per le pesche si parla di danni che in certi casi arrivano al 100%, ma anche per le mele e le pere è un disastro. Per le pere si stimano danni all’80% da cimice asiatica per chi non è munito di reti anti-insetto, mentre dal 20 al 30% per chi ne è fornito. Per quanto riguarda le mele danni dal 20 al 30 per cento, soprattutto per quanto riguarda le Golden e le Stark. Le cimici hanno punto i frutti giovani, che sono rimasti piccoli e deformati. Nei frutti più grandi, hanno causato macchie con effetto sughero che ne rendono impossibile la commercializzazione da fresco. Gli insetti hanno attaccato soprattutto la qualità Williams, succhiando il tessuto dei frutti in formazione che causa un effetto sughero con deformazione e nanizzazione. Adesso si teme per i kiwi, che al momento della raccolta potrebbero rivelare parti marce o sugherizzate.
“La situazione quest’anno è drasticamente peggiorata, con un’invasione di cimici capillare su tutto il territorio – spiega Enrico Pizzolo, presidente di Confagricoltura Vicenza -. Le cimici, infatti, si riproducono in maniera massiccia, e di conseguenza la popolazione di insetti continua a crescere. Se già quest’anno i danni sono stati molto ingenti, è probabile che l’anno prossimo saranno ancora più disastrosi a causa dell’ulteriore diffusione delle cimici. Bisogna quindi considerarle alla stessa stregua di una calamità naturale, come una grandinata o una tromba d’aria, dando un sostegno agli agricoltori per mettere in atto sistemi di difesa in vista della prossima stagione produttiva”.
Originaria dell’estremo Oriente, la cimice asiatica è arrivata negli Stati Uniti nel 2010, causando danni alle produzioni agricole per 37 milioni di dollari. In Italia è giunta successivamente, seguendo le vie commerciali, intrufolandosi in scatoloni, cassette e bancali. Nel 2016 la cimice asiatica, che si riproduce quattro volte tanto quella nostrana, ha procurato un danno stimato dal 20 al 40 per cento della produzione al comparto delle pere emiliano e ha cominciato a diffondersi anche in Veneto. La Halys non ha antagonisti naturali: sverna nelle case e negli anfratti riparati, quindi da marzo a fine estate continua a fare uova e si riproduce in maniera massiccia. Una cimice può fare fino a 200 uova e si sposta velocemente, in sciame, percorrendo anche cinque chilometri al giorno.
A Vicenza nel 2017 sono state oltre 3.000 le tonnellate di mele raccolte, oltre 600 di kiwi e oltre 350 di pere e pesche.