Rapporto 2020 sulla congiuntura del settore agricolo veneto
Vale 6,1 miliardi di euro la produzione lorda agricola veneta nel 2020, in aumento del +1,1% rispetto al 2019. Lo riporta l’attesissimo Report di Veneto Agricoltura presentato nei giorni scorsi.
La variazione va imputata quasi esclusivamente all’incremento delle quantità prodotte, in particolare delle coltivazioni erbacee, mentre i prezzi hanno inciso in maniera più ridotta. In linea generale, risulta infatti in calo il valore della produzione degli allevamenti, influenzati negativamente dalla flessione dei prezzi, in particolare del comparto suinicolo e del latte, solo parzialmente controbilanciati dalla tenuta delle quantità prodotte. In riduzione (-2,8%) anche le attività di supporto all’agricoltura (contoterzismo, attività post-raccolta, servizi connessi, ecc.), fortemente penalizzati dal lockdown e dalle chiusure imposte dal Covid-19, in particolare l’attività di sistemazione e manutenzione delle aree verdi, così come le attività secondarie (in particolare le attività connesse e quella agrituristica). I consumi intermedi, vale a dire i beni e i servizi consumati o trasformati dai produttori, registrano una lieve flessione (-0,2% sul 2019) e di conseguenza, il valore aggiunto risulta essere in aumento, con una crescita del +2,2%.
Vediamo più in dettaglio l’andamento registrato dai diversi comparti del primario veneto.
- Lattiero-Caseario
Il settore sta vivendo una delicata fase di ristrutturazione e conferma arriva da pochi numeri: gli allevamenti sono scesi a circa 3.000 unità (-4% rispetto al 2019), dei quali circa 1.500 detengono quasi il 90% dei capi (sono circa 150.000 le vacche che costituiscono la mandria veneta). Ciò significa che i piccoli allevamenti stanno scomparendo, mentre quelli di grandi dimensioni (con oltre 500 capi) si stanno rafforzando, segnando addirittura una crescita del +12%. Negativi anche i prezzi del latte alla stalla, che nel 2020 hanno segnato un -6,4% (-9% in Italia), per un valore complessivo regionale pari a 429 milioni di euro (-0,5%). Di contro, sono aumentate le quantità di latte consegnato alle latterie e ai caseifici, che nel 2020 nel Veneto ha raggiunto la considerevole cifra di 1,2 milioni di tonnellate, segnando un +2,4% rispetto al 2019 (in Italia 12,6 mln t, +4,5%; nell’UE 145 mln t, +2,3%).
- Cereali e colture industriali
Grazie ad un andamento climatico particolarmente favorevole, il comparto cerealicolo e delle colture industriali ha registrato nel Veneto un incremento generalizzato a due cifre delle rese produttive. Rese record si sono registrate per il mais (11,3 t/ha, +30,7%) e la colza (3,6 t/ha, +33,7%), con produzioni in forte ripresa nonostante la riduzione delle superfici investite. Nel complesso, il valore della produzione dei cereali è salito a oltre 500 milioni di euro (+22,4%). - Ortofloricolo
Per quanto riguarda il settore orticolo veneto, va ricordato che nel 2020 le superfici investite sono scese a circa 27.250 ettari, in calo del -3,7% rispetto al 2019. Le orticole in piena aria, che rappresentano il 75% degli ortaggi coltivati nella nostra regione, si attestano su circa 19.100 ettari (-5,2%), mentre le orticole in serra vengono stimate in circa 4.100 ettari (-4,7%); in aumento le piante da tubero (4.000 ha, +5,6%). Il valore della produzione ai prezzi di base di patate e ortaggi viene stimato a circa 695 milioni di euro, in leggero aumento (+1,8%) rispetto all’anno precedente: molto bene le patate (94 milioni di euro, +18,4%); male le colture penalizzate dal lockdown e dalle chiusure imposte per il contenimento del Covid-19, come insalate e lattughe (113 milioni di euro, -17,7%), radicchio (54 milioni di euro, -14,1%), fragole (49 milioni di euro, -18,8%), pomodori (31 milioni di euro, -12,3%).
Male il florovivaismo, penalizzato per le chiusure primaverili, proprio nel periodo in cui si registra il picco di vendite e attività. - Carne
Nel 2020 la produzione di carne bovina nel Veneto è diminuita del -1,3% rispetto al 2019, fermandosi a 166mila tonnellate, in linea con l’andamento nazionale (-1,3%).
Per quanto riguarda invece la carne suina, nel 2020 il valore della produzione ai prezzi di base si è fermato a 189 milioni di euro (-6,8%), a causa soprattutto delle quotazioni. Infatti, la quantità prodotta ha toccato le 141mila tonnellate con un calo del -2,7%.
Nel 2020 la produzione di carne avicola in Veneto è leggermente aumentata rispetto al 2019 (+1,3%, in linea con quella nazionale) toccando le 564mila tonnellate, pari al 31% del totale nazionale che arriva a 18,8 milioni di quintali. - Viticoltura e frutta
Nel Veneto la superficie vitata già in produzione nel 2020 è salita a 92.803 ettari (+4% rispetto al 2019), da qui sono stati raccolti 14.039.000 quintali di uva, una quantità superiore rispetto al 2019 (che era stata di 13,159 mln/q). Di questi 14 milioni di quintali, ben 10 milioni (per l’esattezza 9,936 mln/q) sono DOC e DOCG e circa 3 mln/q (2,921 mln/q) IGT, a conferma dell’altissima qualità ormai raggiunta dal vigneto veneto. La produzione totale di vino è stata di circa 11 milioni di ettolitri, con un rialzo del +7,2% rispetto al 2019.
Infine le arboree da frutta fresca, che insistono su 16.606 ettari (-3,8%), mentre quella dell’olivo coi suoi 5.150 ettari cresce dello +0,3%. La quantità di frutta fresca raccolta complessivamente nel 2020 è stata di 400.890 tonnellate (+29,4%), comprendente una produzione di mele pari a 293.738 tonnellate, ovvero il 67% del comparto. Per il frutticolo si stima un valore della produzione di 297 milioni di euro circa, con una decisa crescita del +23,6% rispetto al 2019.
Il Report completo può essere scaricato a questo link.