Legge di Bilancio 2022: le risorse per l’agricoltura
Puntualmente, come ogni anno, giusto in tempo per i festeggiamenti di San Silvestro, è giunta l’approvazione della legge di bilancio 2022, ossia la legge 234 del 30.12.2021.
In 22 articoli, di cui solo il primo comprensivo di ben 1013 commi, è stato così approvato il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 nonché il bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024.
Numerose le novità introdotte: dalla riforma dell’IRPEF con la rimodulazione delle aliquote e delle detrazioni all’esclusione dell’IRAP per gli imprenditori individuali. In questa sede, tuttavia, ci soffermeremo, pur brevemente, sulle principali misure che interessano il settore agricolo.
Agevolazioni contributive e fiscali – Anzitutto registriamo che è stato prorogato fino al 31 dicembre 2022 l’esonero contributivo di due anni per i nuovi imprenditori agricoli (coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali) di età inferiore a 40 anni. Inoltre anche per l’anno 2022 non concorreranno alla formazione della base imponibile Irpef il reddito dominicale e agrario dei terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Rimane l’innalzamento della percentuale di compensazione per le cessioni di animali vivi della specie bovina e suina in misura pari al 9,5% viene prorogato al 2022. Infine è stata prevista la riduzione dell’accisa sulla birra realizzata nei piccoli birrifici indipendenti. La riduzione si applica in misura pari al 20, 30 o 50% a seconda della produzione annua.
Fondo per danni catastrofali – E’ stato creato un fondo in seno al MIPAAF di 50 milioni di euro per l’anno 2022 destinato alla copertura dei danni catastrofali meteoclimatici alle produzioni agricole causati da alluvioni, gelo, brina o siccità. Sarà ISMEA, attraverso una società di capitali, a gestire il fondo così costituito.
Interventi Ismea – Ad ISMEA sono state riconosciute ulteriori risorse finanziarie, appositamente incrementate per l’anno 2022, per:
- concedere garanzie a fronte di finanziamenti a breve, medio e lungo termine (la dotazione è aumentata di € 10.000.000,00);
- il Fondo rotativo destinato allo sviluppo dell’imprenditoria femminile attraverso la misura “ISMEA donne in campo” (l’incremento è stato di € 5.000.000,00);
- la misura “ISMEA più impresa” il cui fine è favorire lo sviluppo imprenditoriale ed il ricambio generazionale nel settore agricolo (l’aumento è stato di € 15.000.000,00).
Si sottolinea l’estensione della misura “ISMEA più impresa”, già rafforzata, oltre che ai giovani imprenditori agricoli, anche alle donne senza, peraltro, limiti di età. Per l’accesso alla misura è però necessario che l’impresa sia amministrata e condotta da un giovane imprenditore agricolo o da una donna, mentre in caso di società oltre la metà delle quote di partecipazione deve essere detenuta da un giovane imprenditore agricolo o da donne.
Filiera avicola – Alla filiera delle carni derivanti da polli, tacchini, conigli domestici, lepri ed altri animali destinati all’alimentazione umana, nonché delle uova di volatili in guscio, fresche e conservate, è destinato uno stanziamento di risorse non inferiore a € 30.000.000,00. Queste risorse serviranno in particolare per far fronte al grave problema dell’influenza aviaria.
Animali da pelliccia – Per evitare l’aggravarsi della pandemia è vietato l’allevamento di visoni, volpi, procioni, cincillà e di qualsiasi altro animale allevato per ricavarne pelliccia e destinato un fondo di € 3.000.000,00 per l’anno 2022 e, per lo stesso ammontare, nel 2023.
Sabatini e investimenti 4.0 – Inoltre è stato previsto il rifinanziamento della Nuova Sabatini, con l’assegnazione di € 900 milioni, mediante erogazione anche in più quote e anche per finanziamenti inferiori a € 200.000,00. È stato altresì prorogato sino al 31.12.2025 il credito d’imposta per investimenti in nuovi beni strumentali 4.0 pur con alcune modifiche, cui è dedicato un diverso aggiornamento pubblicato in questa newsletter.
Credito d’imposta per i sistemi di accumulo – Da ultimo, si segnala l’introduzione di un apposito credito d’imposta per le spese documentate relative all’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili, anche se già esistenti e beneficiari di precedenti incentivi fiscali.