Peste suina: approvato il decreto per l’adozione di misure urgenti – Spetta alle regioni adottare i piani per l’eradicazione dei cinghiali

Il Consiglio dei ministri nei giorni scorsi ha approvato il decreto legge recante Misure Urgenti Per Arrestare La Diffusione Della Peste Suina Africana (PSA). Il decreto è stato proposto dal ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli e dal ministro della Salute Roberto Speranza. Il provvedimento di urgenza.

Il decreto ha gli obiettivi di “assicurare la salvaguardia della sanità animale, la tutela del patrimonio suinicolo nazionale e dell’Unione europea e non ultimo salvaguardare le esportazioni, il sistema produttivo nazionale e la relativa filiera”.

Il provvedimento prevede l’attuazione, “entro 30 giorni dalla sua entrata in vigore, dei Piani regionali di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana, con la ricognizione della consistenza della specie all’interno del territorio di competenza suddiviso per provincia, l’indicazione dei metodi ecologici, le aree di intervento diretto, le modalità, i tempi e gli obiettivi annuali del prelievo, esclusivamente connessi ai fini del contenimento” della malattia. Tra le misure è prevista la nomina di un commissario straordinario che avrà compiti di coordinamento e monitoraggio delle azioni e delle misure messe in atto per prevenire e contenere la diffusione della malattia virale, e si avvarrà degli enti del servizio sanitario nazionale e dei competenti uffici di ministeri, Regioni, province, città metropolitane, Comuni e Forze di polizia.

Infine è previsto l’obbligo, “per chi rinviene esemplari di cinghiali feriti o deceduti nell’ambito delle attività di attuazione dei Piani regionali o nello svolgimento di attività venatoria o boschiva, di coltivazione di fondi agricoli o coinvolto in un sinistro con cinghiali, di segnalare il rinvenimento immediatamente al servizio veterinario della Asl” del territorio.

Confagricoltura Veneto ha sollecitato la Regione ad adottare quanto prima il proprio piano, ponendosi seriamente l’obiettivo di eradicare la presenza dei cinghiali che ormai hanno colonizzato diversi territori collinari ma anche in aree di pianura.