L’emergenza ucraina impone una revisione della PAC. Presa di posizione di Draghi e della Comagri
L’agroalimentare è il primo settore produttivo del Paese. È necessario sostenere le produzioni con specifici e rapidi interventi che assicurino la tenuta della competitività delle imprese, in particolare quelle zootecniche che stanno affrontando i rincari senza però poter ammortizzare questi maggiori costi. È urgente tutelare il potenziale produttivo nazionale, specificatamente per il comparto seminativi e ripensare ad alcune scelte europee riguardanti la Pac puntando sulla produzione. Alla luce della difficile situazione attuale gli agricoltori sono pronti a fare tutto il necessario per garantire produzioni sufficienti e di qualità con un pieno utilizzo delle superfici disponibili. Però è necessario che l’Unione Europea riveda alcune delle proprie decisioni sulla Pac e dia ossigeno alle imprese che producono. Questa è la posizione di Confagricoltura.
Aperture in tal senso sono arrivate in questi giorni dalle istituzioni. Il presidente del Consiglio Mario Draghi durante il question time alla Camera di mercoledì scorso ha detto che “è necessario diversificare gli approvvigionamenti agricoli” e, in accordo con il Ministro delle politiche agricole Patuanelli, ha aggiunto che “La politica agricola europea non consente di aumentare facilmente la superficie coltivabile e dovrà essere riconsiderata. Viviamo un periodo di emergenza e il contesto regolatorio che ci ha finora accompagnato va rivisto”.
Dal fronte europeo l’on. Paolo De Castro ha annunciato l’invio di una lettera della Commissione agricoltura del Parlamento (Comagri) al Commissario Wojciescki, con la quale viene chiesta una sospensione temporanea di un anno dall’obbligo delle superfici ecologiche (EFA), che in Italia ammontano a 200 mila ettari.
Secondo l’europarlamentare italiano “sul fronte commerciale servono misure volte a evitare qualsiasi perturbazione o barriera alla libera circolazione delle merci sul mercato interno Ue, oltre a un’azione a livello internazionale volta a rendere più flessibile l’importazione di materie prime strategiche, dai cereali alla soia, dai fertilizzanti ai semi oleosi”. Il tema dovrebbe essere affrontato al prossimo Consiglio dei ministri agricoli dell’Ue, in calendario per il 21 marzo.
Sulla crisi delle materie prime e sulle difficoltà delle aziende invitiamo a guardare il video-intervista del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti.