Il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta si appella ai cittadini: rispettate i turni e usate parsimonia e buon senso
La situazione di crisi idrica è in continua evoluzione ed è strettamente legata all’andamento delle condizioni meteoclimatiche: il caldo rovente e l’assoluta mancanza di piogge di certo non aiutano l’agricoltura e mettono a dura prova il lavoro dei Consorzi di Bonifica.
A maggio, a seguito dell’Ordinanza Regionale n. 37, viene dichiarato stato di crisi idrica sull’intero territorio regionale e vengono fornite indicazioni operative ai gestori per il superamento della criticità in vista della stagione irrigua. Il Consorzio Alta Pianura Veneta si è attenuto alle disposizioni dell’Ordinanza, tra cui la massima parsimonia nell’uso della risorsa per l’irrigazione.
Ad oggi, complice l’aggravarsi della crisi idrica, il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha firmato una nuova ordinanza, che, considerando le recenti determinazioni dell’Osservatorio per la risorsa idrica del bacino delle Alpi Orientali, prende atto dell’estensione dello stato di severità idrica elevata per tutto il territorio Veneto, anche per il bacino dell’Adige. La necessità è di limitare il massimo i potenziali ulteriori danni all’uso agricolo e di permettere agli agricoltori di portare a termine il primo ciclo di raccolto.
In tal senso, l’Ordinanza introduce deroghe del 30% ai valori del Deflusso Minimo Vitale, invitando tutte le attività competenti, tra cui le Province e le città metropolitane, ad assumere provvedimenti adeguati all’attuazione delle misure sul Deflusso Minimo Vitale, tra cui la salvaguardia dell’ambiente. La richiesta che arriva dalla Regione è di soddisfare i reali fabbisogni irrigui delle colture, assicurando al contempo la massima valorizzazione della risorsa disponibile, dando dunque priorità alle colture nella loro fase produttiva e al servizio irriguo nelle aree dotate di impianti a maggior efficienza.
Nel nostro Comprensorio si stanno riscontrando situazioni di grave carenza idrica nella zona dell’Alto Vicentino, il Canale Mordini, derivazione dell’Astico, riesce per il momento a garantire l’irrigazione degli impianti a goccia nei Comuni di Sarcedo, Zugliano, Villaverla, Dueville e Montecchio Precalcino; tuttavia, il sistema delle Rogge, che derivano acqua dal Canale Mordini, è fermo, impedendo di fatto l’irrigazione a scorrimento per le coltivazioni della zona.
La crisi idrica ha colpito anche i Comuni di Brendola e Sarego, che hanno già emesso ordinanze per fronteggiare l’emergenza. Nell’area ovest del Comprensorio le risorgive che alimentano il sistema Fibbio-Antanello sono al collasso, di conseguenza tutti i territori che dipendono da questo sistema di irrigazione, la Val d’Illasi, Lavagno, Mezzane e il vettore canale maestro che porta acqua fino a Arcole e Belfiore, non sappiamo per quanto potranno reggere. Anche le integrazioni da pozzo stanno dando dei forti problemi attingendo dalla stessa falda che con il perdurare della situazione meteo si è profondamente abbassata.
Lo scenario è destinato ad aggravarsi proprio a fronte del graduale esaurimento della risorsa accumulata nei serbatoi dell’area montana, pertanto solo se si verificheranno significative precipitazioni meteoriche la situazione potrà tornare sotto controllo.
Si naviga a vista in quanto anche le previsioni dei prossimi giorni non sono confortanti.
La situazione è critica. A tutti i fruitori del servizio è raccomandato il rispetto degli orari dei turni irrigui e un uso corretto e parsimonioso della risorsa idrica prelevata dalle reti, evitando sprechi, perdite d’acqua e modalità difformi da quanto sopra disposto.
Il Consorzio di Bonifica, come da ordinanza n.60 del 19 luglio u.s., provvede ad intensificare la vigilanza in collaborazione con le autorità di polizia, al fine di impedire usi impropri, mancanza del rispetto delle turnazioni e manomissioni delle opere di irrigazione che purtroppo sono sempre più frequenti.
Il Consorzio auspica la più ampia collaborazione, soprattutto da parte di coloro che grazie ad una favorevole posizione lungo le reti irrigue, hanno maggiormente beneficiato dell’uso della risorsa.
Si riporta quanto previsto in Ordinanza al punto 12.
Di stabilire che i Consorzi di Bonifica attivino presso i propri consorziati campagne di sensibilizzazione per l’uso accorto della risorsa idrica orientate al soddisfacimento dei reali fabbisogni irrigui delle colture; dove possibile dovrà essere raccomandato ed incentivato l’utilizzo di strumenti di consiglio irriguo (per esempio ricorrendo alla piattaforma denominata Irriframe) per supportare le aziende irrigue nell’individuazione del preciso momento di intervento irriguo e nella valutazione del volume di adacquata, sulla base dei dati di bilancio idrico suolo/pianta/atmosfera. L’attività di sensibilizzazione dovrà anche essere finalizzata a rendere gli operatori agricoli consapevoli del possibile rischio di aggravamento del problema di carenza idrica nei periodi di più intensa attività irrigua, nel caso in cui, a fronte del graduale esaurimento della risorsa accumulata nei serbatoi dell’area montana, non si verificassero significative precipitazioni meteoriche;
Scarica qui, le linee guida del servizio irriguo.