Manovra 2023: le misure che interessano l’agricoltura
La Manovra per il 2023, approvata del Consiglio dei Ministri lo scorso 21 novembre, concentra gran parte delle risorse disponibili per gli interventi a sostegno di famiglie e imprese per contrastare il caro energia e l’aumento dell’inflazione. Il provvedimento, non ancora pubblicato, prevede interventi per 35 miliardi di euro. Riportiamo di seguito alcune delle misure contenute nella bozza, rese note dagli organi d’informazione che, se saranno confermate nel testo definitivo e poi approvate dal Parlamento, possono essere d’interesse per aziende agricole.
Crediti d’imposta energia – Le risorse destinate alle misure contro caro energia per i primi tre mesi del 2023 che consentiranno di aumentare gli aiuti a famiglie e imprese allargando anche la platea dei beneficiari ammontano a oltre 21 miliardi di euro. Sarà confermata l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette e rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale che salirà dal 30% al 35% mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40% al 45%.
Proroga esenzione Irpef redditi dominicali e agrari – Le disposizioni dell’art. 1, comma 44 della Legge 232/2016 vengano prorogate per l’anno 2023. Ciò significa che anche per l’anno 2022 i redditi dominicali e agrari non concorrono alla formazione della base imponibile ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola.
Prestazioni occasionali (ex voucher) – La bozza della legge di bilancio per il 2023 amplia l’accesso delle aziende all’utilizzo del contratto di prestazione occasionale (gli ex voucher) per il lavoro occasionale ed elimina il divieto vigente nel settore agricolo.
Taglio cuneo fiscale – La bozza della legge di bilancio prevede l’esonero contributivo del 2% per i redditi fino a 35mila euro lordi (conferma della misura del governo Draghi) e del 3% per i redditi fino a 20mila euro lordi.
Decontribuzione per nuove assunzioni e per nuove iscrizioni di Coltivatori diretti e Imprenditori agricoli – In materia di lavoro, è prevista la decontribuzione al 100% se si assumono percettori del Reddito di cittadinanza. Inoltre vengono estese al 2023 le esenzioni per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato per i giovani che non hanno ancora compiuto 36 anni di età, già previste dal comma 10, dell’articolo 1, della legge 30 dicembre 2020 n. 178; così come vengono estese le esenzioni per promuovere l’assunzione delle donne lavoratrici (comma 16, dell’art. 1, L. 178/2020).
Inoltre, a favore dei coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali con età inferiore a quarant’anni, con riferimento alle nuove iscrizioni nella previdenza agricola effettuate fino al 31 dicembre 2023, è riconosciuto, per un periodo massimo di ventiquattro mesi, l’esonero dal versamento del 100 per cento dell’accredito contributivo.
Fondo per l’innovazione in agricoltura – Per favorire lo sviluppo di progetti di innovazione nei settori dell’agricoltura, pesca e acquacoltura attraverso la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell’impresa, per l’utilizzo di macchine, soluzioni robotiche, sensoristica, piattaforme e infrastrutture 4.0, per il risparmio dell’acqua e la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche, nonché l’utilizzo di sottoprodotti, è istituito presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste il “Fondo per la digitalizzazione agricola” con una dotazione di 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025. Il Fondo può essere utilizzato per la concessione, anche attraverso voucher, di agevolazioni alle imprese sotto qualsiasi forma, ivi inclusa la concessione di contributi a fondo perduto, contributi in conto interessi e garanzie su finanziamenti, nonché per la sottoscrizione di quote o azioni di uno o più fondi per il venture capital.
Fondo sovranità alimentare – Arriva il Fondo per la Sovranità Alimentare con una dotazione di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024, 2025 e 2026, ossia pari a 100 milioni complessivamente. «Al fine di rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale – si legge nella bozza della manovra -, anche attraverso interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione del cibo italiano di qualità, alla riduzione del costi di produzione per le imprese agricole, al sostegno delle filiere agricole, alla gestione delle crisi di mercato garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari, è istituito, nello stato di previsione del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.