L’Europarlamento vota la legge sul ripristino della natura. Ma con degli emendamenti che tengono conto della posizione contraria degli agricoltori

L’Europarlamento non ha bloccato il regolamento sulla difesa degli ecosistemi (ripristino della natura) contestato dalle associazioni agricole europee, compresa Confagricoltura. La proposta di regolamento della Commissione però è stata approvata (con 336 sì, 300 no e 13 astensioni) con alcuni emendamenti molto importanti per il settore agricolo. Essa ora costituisce la posizione con cui il Parlamento Ue si presenterà al negoziato con il Consiglio.

Non è quindi riuscita la manovra del capogruppo popolare Manfred Weber di rigettare integralmente la proposta con una maggioranza costituita da Ppe, Ecr (conservatori e riformisti) e Id (Identità e democrazia).

La posizione votata dall’Europarlamento è comunque un passo avanti rispetto alla proposta della Commissione in quanto ha di fatto escluso il settore agricolo dall’ambito di applicazione del regolamento sul ripristino della natura, eliminando l’obiettivo di riduzione del 10% della superficie agricola produttiva, chiedendo l’uso di fondi extra rispetto al bilancio Pac per la copertura dei deficit di finanziamento e introducendo un riferimento diretto al rispetto del principio di reciprocità per i prodotti importati dai paesi terzi.

Al di là dell’esito del voto, per Confagricoltura il messaggio lanciato dal Parlamento europeo non va fatto cadere. Occorre imboccare una strada diversa da quella proposta dalla Commissione per una maggiore sostenibilità ambientale e una più rigorosa protezione delle risorse naturali. Gli obiettivi da conseguire sono fuori discussione, ma non possono essere perseguiti secondo le indicazioni della Commissione basate su vincoli e divieti, senza considerare inoltre le differenze degli assetti produttivi a livello nazionale.