Dichiarazioni dei redditi 2023 e bonus edilizi
In questo periodo si stanno compilando le dichiarazioni dei redditi relative all’anno 2023. Tra le spese detraibili dall’imposta Irpef una delle più importanti è quella relativa alle spese per interventi di recupero edilizio nelle abitazioni. È importante conoscere le condizioni necessarie per la detrazione di questa tipologia di spese, in modo da evitare che un errore faccia perdere il beneficio fiscale.
Le spese che possono essere detratte sono quelle di manutenzione straordinaria, restauro e ristrutturazione, realizzate su singole unità immobiliari; ad esempio: sostituzione della caldaia, cambiamento degli infissi, ecc. Sulle parti comuni di edifici condominiali sono detraibili anche le spese di manutenzione ordinaria.
Il pagamento delle spese deve essere effettuato con bonifico bancario o postale, da cui deve risultare: la causale del versamento con indicazione della norma di riferimento (articolo 16-bis TUIR o espressione analoghe), il codice fiscale del soggetto che intende fruire della detrazione e i dati del destinatario del pagamento (la ditta che ha eseguito i lavori); il pagamento a mezzo bonifico non è richiesto per oneri di urbanizzazione, bolli e diritti a favore del Comune. Qualora il bonifico sia stato compilato senza la norma, per non perdere l’agevolazione è necessario farsi rilasciare dall’impresa che ha eseguito i lavori una dichiarazione che attesti di aver ricevuto e correttamente contabilizzato le somme.
É inoltre necessario inviare telematicamente all’ENEA, tramite l’apposito portale https://detrazionifiscali.enea.it/bonuscasa.asp, le informazioni relative agli interventi che comportano anche un risparmio energetico e/o l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia. Tale comunicazione va effettuata entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
Le spese sostenute sono detraibili secondo il criterio di cassa, cioè in base alla data del pagamento, e non a quella di inizio/fine lavori o della fattura.
La detrazione è pari al 50% della spesa, e va ripartita in 10 rate annuali. Salvo modifiche normative, dal 1° gennaio 2025 è prevista la riduzione al 36%.
La detrazione spetta fino a concorrenza dell’imposta Irpef lorda; la detrazione eventualmente eccedente non può essere riportata all’anno successivo ed è quindi persa. In agricoltura, per effetto dell’esonero della tassazione Irpef sui redditi catastali per i coltivatori diretti / imprenditori agricoli professionali, è frequente il caso di Irpef pari a zero e quindi non è possibile usufruire della detrazione. Pertanto, è opportuno valutare preventivamente chi, tra i comproprietari dell’immobile o i componenti del nucleo familiare, è più conveniente che sia il destinatario delle fatture e risulti l’ordinante del bonifico.