ISPRA e inquinamento delle attività agricole: Pubblicati i rapporti su prodotti fitosanitari ed emissioni

ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha pubblicato gli aggiornamenti di tre importanti rapporti, relativamente a prodotti fitosanitari, inquinanti atmosferici ed emissioni di gas serra. Per quanto riguarda la diffusione degli agrofarmaci nelle falde, dal rapporto emerge che nelle acque superficiali il 71,7% dei campioni analizzati mostra valori di superamento inferiori ai limiti normativi, mentre nelle acque sotterranee il 93,2% dei punti monitorati è risultata conforme ai limiti di legge.

La categoria di agrofarmaci individuata più frequentemente è quella degli erbicidi, seguita dagli insetticidi, più presenti nelle acque superficiali rispetto alle acque sotterranee, e dai fungicidi. Relativamente alle vendite di agrofarmaci in Italia, dal 2012 al 2021 si è verificata una lenta ma progressiva diminuzione delle quantità messe in commercio. I prodotti fitosanitari sono passati da 134.2425 a 116.415 tonnellate (decremento del 13%), mentre le sostanze attive hanno subito un calo da 61.887 a 50.344 tonnellate, (decremento del 18%). Dall’analisi di un periodo più ampio (2003– 2021), la distribuzione dei prodotti fitosanitari ha una contrazione di mercato del 26,3%. Per quanto concerne le emissioni di sostanze inquinanti, come noto, il settore primario incide in particolar modo sulle emissioni di ammoniaca (circa il 90%) e la categoria che impatta maggiormente risulta essere la gestione degli effluenti di allevamento che, nel 2022, ha rappresentato circa il 52% delle emissioni nazionali. In particolare, nell’ambito di questa categoria di emissioni, le emissioni dei bovini rappresentano il 58,4%, mentre le emissioni dei suini e del pollame rappresentano rispettivamente il 17,2% e il 13%. Complessivamente, le emissioni nazionali di ammoniaca mostrano una riduzione di circa il 37% nel periodo 1990-2022. Rispetto al 2005 (anno preso come riferimento dalla direttiva NEC per calcolare gli obiettivi di riduzione per il 2020 e il 2030), la riduzione è del 27%, a testimonianza dell’impegno delle aziende nel migliorare i propri sistemi produttivi. Anche le emissioni di gas serra del settore agricolo mostrano, dal 1990 al 2020, un decremento del 18,9%, principalmente grazie alla diminuzione delle emissioni di CH4 derivanti dalla fermentazione enterica (-15,2%) e di N2O dai suoli agricoli (-22,5%). Complessivamente le emissioni GHG dall’agricoltura nel 2022 hanno rappresentato circa il 7,4% del totale nazionale; più nello specifico, nel 2022, il settore agricolo è stato responsabile del 67,7% delle emissioni di CH4 e del 31,5% delle emissioni di N2O. La diminuzione delle emissioni del settore è una testimonianza dell’impegno delle aziende a migliorare i propri sistemi produttivi, anche in relazione all’introduzione di innovazioni tecnologiche.