Assemblea invernale di Confagricoltura: “L’agricoltura ha bisogno di un piano per competere. Dobbiamo contrastare il declino della produzione agricola italiana ed europea”

Realizzare un bilancio dell’anno che si sta per concludere e al tempo stesso volgere lo sguardo al futuro tra sfide, cambiamenti e interrogativi. Tutto questo è stato al centro dell’Assemblea invernale di Confagricoltura che si è svolta lo scorso 12 dicembre a Palazzo della Cancelleria a Roma. Un’occasione per affrontare le urgenze maggiori del settore agricolo ponendo al centro del dibattito le principali sfide alle porte: dai cambiamenti climatici all’accordo con il Mercosur, dagli strumenti per coinvolgere sempre di più i giovani nel mondo del lavoro alla transizione digitale.

“Il mondo sta cambiando rapidamente e l’agricoltura si trova al centro di queste trasformazioni” ha detto il Presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti nel corso del suo intervento introduttivo. “Tre elementi, in particolare, stanno ridefinendo le nostre priorità: la geopolitica del cibo, le tensioni e il cambiamento climatico. Gli effetti di queste avversità, in particolare quelli legati al cambiamento climatico, sono tra i principali responsabili delle flessioni produttive, specialmente nel settore delle coltivazioni”.

I dati dell’Istat 2023 hanno fotografato un settore che sta perdendo di anno in anno produttività. Secondo le stime del Centro Studi di Confagricoltura, il valore delle produzioni vegetali nazionali si è ridotto di 1,2 miliardi di euro nel 2023 rispetto al 2022, segnando una flessione complessiva del 3,1%.

“Definire obiettivi è il primo passo per costruire una strategia efficace” ha aggiunto Giansanti. “Non possiamo limitarci a navigare a vista, reagendo alle crisi man mano che si presentano. Dobbiamo definire un quadro di riferimento ambizioso, che guidi ogni nostra azione e decisione. Abbiamo bisogno di un Piano pluriennale europeo ed italiano”.

Il Presidente di Confagricoltura ha inoltre sottolineato la necessità di rinnovare la Politica Agricola Comune (PAC) per favorire l’equilibrio economico tra produttori e consumatori. Tra i punti chiave emergono: (1) un supporto economico reale nel rimodulare gli aiuti della PAC in base all’evoluzione dei prezzi e alla stabilità dei redditi; (2) la gestione dei rischi climatici promuovendo un nuovo “terzo pilastro” nella PAC per rispondere agli eventi climatici estremi; la necessità di maggiore flessibilità normativa sospendere regolamenti stringenti come quelli sul ripristino della natura e le emissioni industriali; (4) investire in agricoltura di precisione per incrementare sostenibilità e produttività; infine, (5) garantire la salvaguardia delle esportazioni respingendo trattati commerciali, come il Mercosur, che potrebbero compromettere la competitività italiana rispetto a standard di qualità inferiori.

Proprio sul Mercosur, che ha acceso i dibattiti nelle ultime settimane, Giansanti ha espresso una posizione netta contro l’Accordo, ribadendo l’importanza di tutelare la qualità e la sicurezza dei prodotti italiani. Ha evidenziato che l’agricoltura europea non deve cedere terreno su standard produttivi che valorizzano ambiente e salute, respingendo concorrenti che non rispettano regole equivalenti.

Il Ministro per l’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha sottolineato l’importanza di rafforzare la sovranità alimentare italiana e ha ribadito il sostegno del governo a politiche agricole innovative per aumentare la competitività. Ha enfatizzato la necessità di difendere il comparto agricolo dalle pressioni esterne, come le sfide legate agli accordi commerciali, evidenziando in particolare il ruolo del Made in Italy nella valorizzazione dei prodotti nazionali .

Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affrontato le sfide poste dagli accordi commerciali internazionali, con un focus sull’Accordo Ue-Mercosur, esprimendo un netto dissenso verso disposizioni che potrebbero penalizzare il settore agricolo italiano. Ha inoltre evidenziato l’importanza di una diplomazia economica attiva per aprire nuovi mercati alle eccellenze italiane, puntando sull’export agroalimentare