Piano olivicolo italiano da definire entro l’anno. Obiettivo: aumentare la superficie coltivata di 45 mila ettari
Il Ministero dell’Agricoltura ha reso disponibile la bozza del futuro Piano Olivicolo Italiano 2025, che dovrebbe definire le linee strategiche per il rilancio del settore olivicolo nazionale. Il documento è attualmente all’esame di uno specifico Tavolo di lavoro, a cui partecipa anche Confagricoltura, e i cui lavori dovrebbero concludersi entro dicembre 2025.
Interventi per aumentare la produzione nazionale – Per l’attuazione del Piano si prevede l’impiego di risorse finanziarie provenienti da diversi strumenti di programmazione, sia nazionali che comunitari. L’obiettivo è di aumentare la superfice olivetata nazionale di circa 45.000 ha con l’espansione degli impianti in aree vocate, preferibilmente a denominazione DOP o IGP, utilizzando terreni irrigabili, pianeggianti o leggermente declivi, adatti alla meccanizzazione, ed escludendo quelli marginali. Si privilegia l’impiego di varietà italiane. Si promuove inoltre la creazione di piccoli bacini e nuove reti irrigue. Si punta anche all’ammodernamento degli oliveti tradizionali per 15.000 ettari, tramite espianto e reimpianto secondo gli stessi criteri, oppure con ristrutturazioni per rendere le piante più produttive e meccanizzabili, soprattutto dove non vi siano vincoli paesaggistici. Si mira ad un infittimento degli impianti laddove necessario per almeno 300 piante per ettaro e adottando varietà italiane precoci e ad alta produttività, da coltivare in condizioni meccanizzabili.
Interventi per la riduzione dei costi di produzione – La riduzione dei costi di produzione potrà essere ottenuta attraverso la condivisione di manodopera e attrezzature tra aziende, la formazione specializzata per operazioni come potatura e raccolta, l’adozione di sistemi digitali per ottimizzare le pratiche colturali e la creazione di un Osservatorio per monitorare costi e criticità produttive, anche legate ai cambiamenti climatici. Stima fabbisogno circa 17 milioni di euro.
Interventi per la ricerca con misura di accompagnamento per il settore del vivaismo Per contrastare la Xylella, la ricerca dovrà sviluppare nuove varietà resistenti, oltre a Leccino e Favolosa. Si punta anche a selezionare cultivar italiane adatte agli impianti intensivi, con entrata precoce in produzione e compatibili con la meccanizzazione. Infine, si prevede un sostegno al settore vivaistico per incentivare la moltiplicazione e diffusione di queste varietà. Stima fabbisogno circa 11.5 milioni di euro.
Olive da mensa – Per qualificare la produzione di olive da mensa, il piano prevede il rafforzamento della certificazione DOP/IGP, l’origine in etichetta e il sostegno ai panel test territoriali specializzati in olive da mensa. Si promuove lo sviluppo di nuovi impianti specializzati, la formazione tecnica e l’irrigazione, anche convertendo oliveti da olio. È essenziale rafforzare i controlli per garantire la tracciabilità delle olive italiane e contrastare le importazioni.
Infine, si punta su comunicazione, innovazione, sostenibilità e strumenti finanziari come fondi rischio e agevolazioni al credito per le OP.
Nuovo piano xylella – ll “Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia”, adottato nel 2020, pur includendo misure adeguate, è stato avviato con forte ritardo rispetto alla diffusione della Xylella (risalente al 2013) e ha avuto una lenta attuazione a causa della burocrazia e delle difficoltà di coordinamento tra ministero e Regione Puglia. Nella bozza di Collegato Agricolo 2025 è prevista una dotazione finanziaria dedicata ad un nuovo Piano strategico per il contenimento della Xylella di 300 milioni di euro da ripartire in 3 anni.
Organizzazioni dei produttori e organizzazione interprofessionale unica OI – Si richiama all’importanza del sostegno per le OP valorizzandone il ruolo ambientale e sociale. Parallelamente, si propone la costruzione di un’Organizzazione Interprofessionale (OI) unica, inclusiva e rappresentativa dell’intera filiera.
Interventi per il mercato – Si propone di facilitare l’accesso al credito delle OP e AOP tramite contributi in conto interessi e garanzie su finanziamenti a breve termine per l’acquisto e lo stoccaggio delle produzioni. Inoltre, si incentivano accordi interprofessionali che valorizzino le produzioni italiane distintive (100% italiane, sostenibili, BIO, DOP, IGP), promuovendo scambi leali lungo tutta la filiera. Stima fabbisogno circa 5/6 milioni di euro.
Promozione sui mercati – Promuovere due campagne informative di educazione alimentare rivolte ai consumatori e agli istituti scolastici di ogni ordine e grado che evidenzino le caratteristiche salutistiche e nutrizionale dell’olio di oliva extravergine italiano e la loro origine (DOP e IGP). Stima fabbisogno circa dieci milioni di euro.