In archivio un’annata difficile per l’agricoltura vicentina

Eventi meteo di eccezionale intensità e cimice asiatica. Quella che va in archivio è un’annata difficile per l’agricoltura vicentina, contrassegnata dagli eventi meteo violenti che hanno colpito l’altopiano e dal proliferare degli insetti, che hanno falcidiato le coltivazioni. Alcuni settori, tuttavia, sono riusciti a tenere botta, registrando qualche segnale di ripresa che fa ben sperare per il 2019.

“Ci lasciamo alle spalle un 2018 davvero duro per le nostre aziende – riassume Enrico Pizzolo, presidente di Confagricoltura Vicenza -. Maltempo e cimice hanno colpito soprattutto la frutticoltura, dove per pere, mele e kiwi abbiamo avuto danni pari al 50% della produzione. A parte il mais, che porta a casa una buona stagione sia sul piano produttivo che qualitativo, continua il momento difficile per i cereali, con prezzi che rimangono molto bassi, anche se i dati vanno in controtendenza per il biologico, che vale quasi il doppio rispetto alle colture tradizionali. Per quanto riguarda la barbabietola da zucchero, gli elevati costi di produzione e il prezzo limitato hanno ridotto i margini. Come sempre la nota positiva arriva dal vino: le produzioni del 2018 sono state eccezionali, con prezzi buoni per quanto riguarda i rossi e un po’ cedenti per quanto riguarda i bianchi”.

Sul fronte degli allevamenti luci e ombre: “Per quanto riguarda il latte, produzione elevata ma prezzi insoddisfacenti. I bovini da carne segnano un mercato abbastanza stabile, mentre il momento favorevole per i suini sembra stia per concludersi, anche per il probabile effetto sui consumi dovuto alla diffusione in alcune aree dell’Europa della peste suina. Per le produzioni avicole il 2018 è stato duro a causa dei gravissimi problemi legati all’influenza aviaria, che ora sembrano essere superati. Per quanto riguarda le uova, annotiamo prezzi cedenti e una marcata insistenza del mercato nel prediligere uova prodotte da animali allevati a terra, penalizzando chi ha allevamenti in gabbie arricchite. Una cosa accomuna tutta la zootecnia. Le norme e le regole sempre più severe, che appesantiscono i nostri costi senza però tutelare i nostri prodotti dall’importazione selvaggia e incontrollata”.

Il 2019 si apre con alcuni segnali positivi in arrivo dalla manovra economica, che vanno dal potenziamento per la promozione del made in Italy alla proroga del bonus verde e alla possibilità di vendere al dettaglio prodotti di altri agricoltori: “Per quanto riguarda noi agricoltori, dovremo essere in prima fila nell’innovazione e nella crescita della sostenibilità e andranno inoltre perseguiti i contratti di filiera, per avere garanzia di prezzo e valorizzazione della qualità”.