Grano duro

Grano biologico: accordo quadro Confagricoltura – Italmopa

Lo scorso 30 maggio si è tenuto a Bologna presso la sede dell’Ager, un incontro di presentazione dell’accordo quadro siglato tra Confagricoltura e Italmopa (Associazione Industriali Mugnai d’Italia), riguardante i contratti di fornitura di frumento tenero e duro biologici per le campagne di commercializzazione 2018/19 e 2019/20.

All’incontro erano presenti Paolo Parisini, Presidente della Federazione nazionale Agricoltura Biologica di Confagricoltura, e Silvio Grassi, vicepresidente di Italmopa e titolare dell’omonimo mulino aderente all’intesa.

L’accordo, elaborato nei mesi scorsi, prevede la possibilità di redigere dei contratti di fornitura del frumento tra agricoltori e mulini aderenti all’accordo, con precisi parametri qualitativi del prodotto ed un fissato un metodo di calcolo del suo prezzo finale. In particolare, il prodotto da conferire al molino dovrà avere un tenore proteico non inferiore al 12% di sostanza secca ed un peso specifico non inferiore a 78 Kg/hl. Inoltre la parte venditrice dovrà utilizzare solo sementi certificate di varietà concordate con la parte acquirente.

La fissazione del prezzo del prodotto nei contratti pre-campagna, prevede due componenti, una legata ai costi di produzione per l’agricoltore, fissati forfettariamente nell’accordo quadro stesso, e una legata alle quotazioni medie della borsa merci di Bologne nelle tre settimane consecutive scelte dall’agricoltore per la vendita.

Il peso della prima componente potrà variare tra il 30 e il 50% del prezzo finale, mentre il peso della seconda varierà tra il 50 ed il 70% dello stesso. Delle premialità crescenti vengono poi stabilite per tenori proteici superiori 12,5%. Ulteriori maggiorazioni o detrazioni potranno poi essere stabilite dalle parti per quanto non compreso nell’accordo.

Al momento hanno aderito all’accordo sette mulini a livello nazionale (di cui due in Veneto, Rachello e Agugiaro), ma il Dott. Grassi ha auspicato il maggior coinvolgimento sia della parte agricola che di quella industriale visto l’estremo interesse per questo tipo di produzioni da parte dei mulini e la necessità di garantire agli stessi delle fonti di approvvigionamento di materia prima a livello locale, al fine di garantire anche una effettiva tracciabilità e qualità del prodotto frumento.