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Allarme aviaria, danni per 10 milioni di euro

Il 17 novembre si è tenuta una riunione al Ministero della Salute in ambito alla situazione di emergenza della diffusione sul territorio nazionale dell’Influenza Aviaria, alla quale ha partecipato anche Confagricoltura.

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Nel corso dell’incontro è emerso che la situazione epidemiologica si è aggravata negli ultimi mesi e al momento sono presenti 79 focolai concentrati soprattutto nella provincia di Brescia. Proprio in questa provincia si sta riscontrando una trasmissione della malattia tra gli allevamenti e non riconducibile solo ad una infezione primaria da volatili selvatici migratori, come ipotizzato per gli altri focolai. Recentemente si è riscontrato un focolaio nella provincia di Asti che farà ampliare la zona di restrizione ZUR a diverse province del Piemonte.

Il Ministero, oltre alle presenti disposizioni per la movimentazione, emanerà una nuova disposizione che prevede l’iscrizione in anagrafe anche degli allevamenti al di sotto dei 250 capi, limitazioni alla costruzione di nuove strutture di allevamento o di ampliamento di quelle già esistenti nelle zone altamente popolate, maggiori misure di biosicurezza per l’allevamento all’aperto dei volatili che limitino il contatto con i volatili selvatici e/o le loro deiezioni. Il Ministero esorta gli allevamenti ad intensificare le buone pratiche di biosicurezza soprattutto in ambito agli spostamenti del personale e degli automezzi tra le diverse sedi di produzione. Richiede inoltre alle forze dell’ordine una maggiore attenzione ai controlli sulle movimentazioni ed in particolare sull’igiene dei mezzi di trasporto.

In ambito alle deroghe alla movimentazione, viste le problematiche segnalate sulle tempistiche di autorizzazione, propone una maggiore semplificazione dell’iter di richiesta da parte delle Regioni al Ministero prevedendo una banca dati per l’invio delle domande così da coinvolgere direttamente il centro di referenza (IZS delle Venezie), ma sottolineando l’importanza di provvedere all’invio completo della documentazione richiesta.

Relativamente alla vaccinazione, il Ministero non la ritiene una strada percorribile perché prevedrebbe la chiusura dei mercati esteri con seri danni economici al settore.

Il Ministero fa presente che al Consiglio dei Ministri stanno prevedendo lo stanziamento di fondi al Ministero della Salute per il potenziamento della sorveglianza e al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per il depopolamento delle zone altamente popolate, il ritardato accasamento e l’abbattimento degli animali. In proposito, Confagricoltura ha commentato positivamente la notizia di uno stanziamento di 20 milioni nella legge di bilancio per indennizzare gli allevatori colpiti da aviaria. Un primo passo cui devono seguire altre azioni concrete e risorse adeguate ai danni già subiti.

Per quanto riguarda il Veneto si calcolano danni diretti (animali abbattuti e alle spese di distruzione degli animali) per 10 milioni di euro, dei quali solo 2,5 sono stati liquidati e altri 3 milioni sono stati stanziati dal Ministero ma non ancora erogati. I danni indiretti sono invece stimati in 25 milioni di euro e, per ora, non ci sono certezze sugli indennizzi. Confagricoltura, insieme alle associazioni del settore avicolo, sta perciò intervenendo presso l’Unione Europea affinché sia contemplato il ristoro dei danni dovuti a questi periodi di “fermo obbligatorio”.

Anche la Regione del Veneto sta facendo la sua parte, ha precisato l’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan. Nella seduta di Giunta ha infatti approvato una deliberazione che prevede lo stanziamento di 5 milioni di euro del Programma di Sviluppo Rurale specificatamente destinati alle imprese avicole che investiranno in biosicurezza e in nuove tecniche di allevamento

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