Aperture Cinesi all’importazione di carne bovina e suina
Lo scorso 26 giugno si è tenuto un incontro tra il Ministro della salute Schillaci ed il Ministro Yu Jianhua dell’Amministrazione generale delle Dogane della Repubblica Popolare Cinese (GACC) in merito all’esportazione verso la Cina di prodotti di origine animale dall’Italia. In una nota successiva all’incontro Il Ministero della salute fa presente che sono stati autorizzati undici nuovi stabilimenti italiani per l’esportazione di carne bovina e che è stata prevista la rimozione del Bando per la Malattia Vescicolare del Suino per l’intero territorio italiano a partire dal 15 giugno 2023. In pratica il governo cinese si allinea a quanto già riconosciuto per tutta l’Italia nel 2019 dalla Commissione Europea, estendendo l’indennità della malattia alle seguenti restanti Regioni: Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria. Inoltre, è stata avanzata la richiesta di rivedere alcuni dettagli dei requisiti sanitari previsti dal protocollo firmato agli inizi del 2020 in merito all’Encefalopatia Spongiforme Bovina (BSE) con la possibilità di utilizzare carni derivanti da animali nati in Paesi europei con pari status sanitario BSE o l’ampliamento della gamma di prodotti esportabili come la carne con osso, elemento essenziale per l’esportabilità di alcuni fra i più pregiati tagli di carne italiana. L’accesso al mercato cinese dei prodotti italiani del settore suinicolo è ancora sottoposto a limitazioni a seguito dell’insorgenza della Peste Suina Africana, per cui è stata ribadita l’importanza di riconoscere la sicurezza dei prodotti a base di carne suina sottoposti a cottura o a stagionatura e che per questo non devono essere soggetti a barriere commerciali, ma anche l’importanza del principio di “regionalizzazione” o della “compartimentalizzazione” per favorire gli scambi commerciali in totale sicurezza dei prodotti di origine animale.