Approvato il Decreto Sostegni bis ma senza la cessione del credito di imposta

È stato definitivamente approvato dal Consiglio dei ministri il Decreto Sostegni bis, un pacchetto di aiuti da 40 miliardi, 17 a imprese e professioni, 9 sempre alle imprese per la liquidità e l’accesso al credito, 4 per i lavoratori e le fasce in difficoltà con misure per imprese, lavoro, giovani, salute e servizi territoriali.

La cessione del credito d’imposta per le imprese che investono in innovazione nell’ambito del piano Transizione 4.0, stralciata dal maxiemendamento del Dl Sostegni, non rientra purtroppo nel testo definitivo del Dl Sostegni bis; un’esclusione grave, ad avviso di Confagricoltura, che condizionerà gli investimenti delle imprese nella fase di ripartenza post Covid.

Sono state invece accolte le misure, sostenute da Confagricoltura, relative al sostegno alla zootecnia con l’aumento delle compensazioni Iva per le cessioni di bovini e suini; l’esonero contributivo per i comparti più colpiti dalla pandemia, come il vitivinicolo e l’agriturismo; l’istituzione di un Fondo per il sostegno del settore bieticolo saccarifero; il rafforzamento dello strumento delle garanzie Ismea a favore degli imprenditori agricoli e della pesca; e l’incremento del Fondo di solidarietà nazionale.

Su quest’ultimo punto Confagricoltura aveva fortemente richiesto il rifinanziamento della misura, alla luce dei danni ingenti provocati dalle gelate di aprile, soprattutto ai comparti viticolo, frutticolo e apistico. “La dotazione di 105 milioni appare tuttavia sottodimensionata rispetto alla straordinarietà dell’evento e ai danni subiti dalle aziende agricole. In Francia – ricorda la Confederazione – è stato erogato un miliardo di euro a favore delle imprese del settore primario colpite dalle gelate”.

In attesa della pubblicazione del testo ufficiale l’auspicio è che, in fase di conversione, il Parlamento reintroduca la cessione del credito d’imposta 4.0 e un sostanziale rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale.