Cereali, crisi del mais e calo delle superfici a grano duro
Nei giorni scorsi si è tenuto il tavolo di filiera dei cereali, a cui ha partecipato Confagricoltura. Secondo i dati presentati i relativi alle intenzioni di semina si registrano:
– un aumento rispetto ai raccolti 2017 delle previsioni di semina per il frumento tenero (+4,5% con punte del +5,8% nel Nord Est);
– un calo dell’1,8% delle superfici a grano duro (pur con un aumento del 6,1% delle semine nel Nord Est e del 9,4% nel Nord Ovest cui avrebbe fatto fronte una riduzione delle superfici seminate al Sud e Isole del 3,1%);
– un calo dell’1,7% della superficie a mais e del 4,5% delle superfici a riso.
Rilevante anche il calo delle previsioni di semina per girasole (-7,6%) soprattutto concentrato nell’Italia centrale (-11,8%); per la soia il calo è più contenuto (-1,4%).
Non concorde il parere sull’andamento produttivo per il frumento duro che, anche se basato su dati provvisori, sembra improntato ad un aumento delle produzioni in particolare in Basilicata e Puglia.
Per quanto riguarda il mais, il dibattito ha evidenziato la crisi del comparto con una produzione che ormai è calata nell’arco degli ultimi anni del 50%.
Da parte di tutti è emersa l’esigenza di convocare il tavolo tecnico della filiera per affrontare questo declino della coltivazione, che è pur sempre la prima coltivazione cerealicola per quantità di produzione. Tra le problematiche da affrontare (è stata preannunciata la presentazione di un documento di filiera condiviso) riguardano anche le misure di ricerca e innovazione.
Di un certo rilievo la presentazione dei risultati della Rete Qualità Mais sul monitoraggio delle micotossine per la campagna 2017 da cui risulta che la granella di mais è regolarmente contaminata da fumonisine in quantità variabile in funzione dell’andamento climatico. Nelle annate calde e siccitose, come nel 2015, si aggiungono le fumonisine, mentre in quelle fresche e piovose, come nel 2014, aumenta la presenza di DON e ZEA. Si riscontra quindi una influenza notevole del clima sulla qualità igienico sanitaria del mais.
Interessante anche l’esame degli andamenti dei prezzi dei cereali negli ultimi tre anni (2015, 2016 e 2017), in particolare le medie annuali che ha evidenziato:
– un calo costante dal 2015 al 2017 delle quotazioni per il frumento duro
– un calo nel 2016 e poi una certa ripresa per il frumento tenero
– un aumento tra il 2015 e gli anni successivi delle quotazioni del mais
– una tendenza esattamente inversa per l’orzo rispetto al granturco.
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