Cimice asiatica: la Regione definisce criteri per danni ai frutticoltori
Prende forma l’azione di risarcimento disposta dalla Regione Veneto nei confronti dei frutticoltori la cui colture sono state gravemente danneggiate dalla cimice asiatica: la Giunta regionale del Veneto ha stabilito le modalità di calcolo e assegnazione del fondo di emergenza di 3 milioni e 48 mila euro stanziato nel bilancio 2019.
“I danni denunciati dagli agricoltori veneti – premette l’assessore Pan – sono stimati tra gli 80 e i 100 milioni di euro per l’intero comparto frutticolo. Siamo in presenza di una vera e propria calamità, diffusa in tutta la pianura veneta, che richiede un piano organico di contenimento e prevenzione, a valenza nazionale, dotato di adeguate risorse, mezzi e finanze. In attesa che il ministero competente e il governo adotti un intervento incisivo di contrasto e di indennizzo, la regione Veneto, per parte propria, ha messo in campo un primo aiuto emergenziale per soccorrere i frutticoltori che hanno subito, a causa della cimice marmorata, danni superiori al 30 per cento della produzione lorda vendibile ordinaria dell’azienda. I risarcimenti saranno ripartiti in misura proporzionale tra tutti gli eventi diritti, sino ad un massimo dell’80 per cento del danno subito”. La definizione del valore del parametro risarcitorio per le singole colture (melo, pero, pesco, actinidia, noce da frutto e altri fruttiferi) sarà individuata con prossimo decreto del direttore della Direzione regionale agroalimentare in collaborazione con il servizio fitosanitario regionale e con Avepa, sentite le organizzazioni dei produttori agricoli e le organizzazioni professionali agricole che aderiscono al tavolo verde.
Con il medesimo provvedimento, per la cui emanazione sarà necessario attendere i dati delle colture ancora in atto, verranno aperti i termini per la presentazione delle domande al fine della quantificazione del contributo regionale. “Nel contempo la Regione Veneto continuerà a fare pressione su Mipaaft, governo, parlamento ed organismi comunitari – conclude Pan – perché questa emergenza sia affrontata su scala nazionale, con investimenti adeguati nella ricerca e nello studio di piani di contrasto con insetti antagonisti, e con un congruo intervento risarcitorio o compensativo nei confronti di chi ha visto interamente distrutta o pesantemente deprezzata la propria produzione frutticola”.