Coronavirus: effetti a cascata sugli agriturismi veneti

L’allarme Coronavirus sta causando conseguenze anche sull’attività degli agriturismi veneti. Nell’ultimo fine settimana sono state molte infatti le disdette nella ristorazione e nell’ospitalità, soprattutto in provincia di Padova e di Venezia (legate alla sospensione del Carnevale), ma anche di Rovigo e Verona. Molto in difficoltà alcune attività agricole e gli agriturismi di Vo’ Euganeo, posti in isolamento forzato a causa delle misure ferree disposte in seguito al focolaio di Coronavirus. “Le prenotazioni nei nostri agriturismi in Veneto sono in rallentamento – spiega Leonardo Granata, presidente di Agriturist Veneto-, anche se per ora riguarda solo le date a breve termine. Nella ristorazione abbiamo avuto parecchie disdette nello scorso fine settimana e stanno arrivando anche quelle per il prossimo weekend, soprattutto nelle zone limitrofe alla zona del Padovano dove si sono registrati i casi di contagio. Noi, a scopo precauzionale, abbiamo annullato la nostra manifestazione “A tavola con l’agriturismo d’autore”, che era prevista il 2 marzo a Lendinara, oltre ai corsi. Ci atteniamo e ci atterremo scrupolosamente alle disposizioni del ministero della Salute e della Regione Veneto. La segreteria di Agriturist Veneto a è disposizione di tutti i soci per dare informazioni in merito. La situazione è molto liquida, bisognerà capire cosa succederà nei prossimi giorni per vedere se ci saranno ripercussioni sulle prenotazioni pasquali. Mi pare però che si stia creando una psicosi eccessiva, come ci fu a Venezia con l’acqua alta. Ci auguriamo che, se la situazione dovesse persistere a lungo con calo di presenze per le nostre aziende agricole e agrituristiche, ci sia un intervento a livello regionale per sospendere il pagamento delle rate dei mutui e mettere in atto sgravi fiscali e contributivi”. Alberto Faccioli, presidente di Agriturist a Rovigo, teme che l’allarmismo possa fare molti danni: “Ieri un paio di gruppi hanno dato disdetta per il pranzo e sono stato costretto a mandare a casa il personale. Altri ospiti, invece, mi hanno chiesto se terrò aperto nel prossimo fine settimana. C’è molta confusione e sarebbe un peccato che noi ne facessimo le spese, anche perché gli agriturismi sono luoghi in aperta campagna, dove con queste temperature si mangia spesso all’aperto. Quindi mete sicure e controllate”. Luisa De Marchi, di Agriturist Padova, titolare dell’agriturismo Buona Terra a Cervarese Santa Croce, conferma: “Ieri avrei dovuto avere a pranzo 25 persone, invece hanno disdetto tutti. Sabato sera ho fatto solo un tavolo. Sto monitorando il computer per vedere se arrivano mail con prenotazioni, ma è tutto morto. C’è tanta paura, la gente preferisce rimanere a casa. Speriamo che questa situazione rientri presto, altrimenti ci auguriamo che lo Stato sostenga chi è impossibilitato a lavorare a causa dell’epidemia. Molti agriturismi hanno mutui importanti da onorare, contavamo sulla primavera e sulla Pasqua per fare reddito. Ma se questa situazione dovesse protrarsi oltre, non so che fine faremo”. Anche Alberto Sartori, di Agriturist Verona, ha avuto la defezione da parte di una grossa ditta per una convention, con persone in arrivo da tutta Italia. “Io lavoro molto con i gruppi in arrivo da tutta Italia e temo che le varie ordinanze regionali sulla messa in quarantena di veneti e lombardi ci possano danneggiare. Per gli agricoltori l’enoturismo e l’agriturismo sono attività importanti: se si bloccassero subiremmo un grosso contraccolpo economico”. Nel Veronese, oltre ai corsi di Confagricoltura, è stato sospeso anche il raduno nazionale sul lago di Garda del sindacato pensionati Anpa di Confagricoltura, previsto a Bardolino il 12 marzo, che prevedeva l’arrivo di 400 agricoltori da tutta Italia. “Siamo molto dispiaciuti – dice Pietro Spellini, presidente dei pensionati di Confagricoltura Verona -, ma è stata un’azione prudenziale, anche considerata l’età dei partecipanti”.