Coronavirus : serve un piano straordinario per affrontare l’emergenza

“Dalla crisi sanitaria un piano per far ripartire l’economia”. Lo abbiamo chiesto al Governo e alla Regione nel corso degli incontri di questi giorni. Confagricoltura propone una serie di misure straordinarie e strutturali per scongiurare il blocco dell’attività delle imprese per il calo dell’attività, le difficoltà dovute alla carenza di manodopera, l’interruzione delle consegne e dei rifornimenti. Si tratta di azioni strategiche di diversa estrazione, di carattere generale e specifico, per tutelare e salvaguardare il settore agricolo, ma anche quelli da cui esso dipende, come la ristorazione e la ristorazione collettiva, la grande distribuzione, il commercio estero. Anzitutto va presa in considerazione la cancellazione per tutto il 2020 -e non la semplice sospensione- degli oneri fiscali e previdenziali delle aziende che operano nella zona rossa. Sgravi tributari e contributivi devono essere concessi anche alle aziende che, pur trovandosi fuori dall’area rossa, stanno subendo danni molto rilevanti, come gli agriturismi. Confagricoltura, inoltre, propone un’estensione del credito d’imposta Agricoltura 4.0 per gli investimenti operati dalle aziende che subiscono cali di fatturato. È poi necessario proseguire con determinazione sulla strada della riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori, liberando risorse per sostenere il fronte della domanda. In materia di lavoro abbiamo proposto misure per favorire il reclutamento di manodopera da parte delle imprese agricole i cui lavoratori sono impossibilitati ad effettuare la prestazione a causa dell’emergenza sanitaria. Nel corso dell’incontro in Regione sono stati riproposti i voucher. Inoltre va messa in atto la cassa integrazione straordinaria per tutte le aziende dei settori in crisi o che registrano cali tangibili dell’attività. Per quanto riguarda la politica agricola comune, per Confagricoltura è essenziale che sia disposto l’anticipo di tutti i pagamenti della PAC (aiuti diretti e sviluppo rurale) a sostegno della liquidità delle imprese. Va poi tutelato il made in Italy, perciò è necessario procedere ad un vero e proprio rinforzo della normativa in vigore per quanto riguarda il contrasto alle pratiche sleali. Perciò vanno adeguate sanzioni, come già previsto nel DL 9/2020 contenente le prime misure urgenti per famiglie, lavoratori e imprese. E, soprattutto, occorre puntare su un piano di promozione straordinario del Made in Italy per recuperare competitività sui mercati esteri e salvaguardare l’immagine dei prodotti agricoli e agroalimentari. In considerazione dell’impatto economico che subiranno molte imprese è importante prevedere, sotto il profilo del credito, una “moratoria” generale da parte anche delle Istituzioni, mettendo a disposizione delle imprese strumenti di finanza agevolata, come la sospensione del pagamento delle rate e un corrispondente allungamento della durata dei piani di ammortamento; la concessione e l’estensione a “titolo gratuito” delle garanzie ISMEA; meccanismi di copertura dei costi degli interessi legati ad ogni forma di indebitamento delle imprese a loro carico, prevedendo inoltre un rinvio delle scadenze e il mantenimento delle attuali disponibilità finanziarie. Infine stiamo chiedendo il posticipo di tutte le scadenze autorizzative (es. patentini fitosanitari, autorizzazioni guida trattori, ecc..) in quanto nella nostra Regione è stata di fatto bloccata la formazione professionale in aula.