Decreto energia Serre: previsto un piano per l’efficientamento energetico

L’articolo 11-bis del Decreto Energia, inserito in sede referente, introduce iniziative normative volte alla predisposizione di un Piano nazionale per la riconversione di strutture produttive del patrimonio serricolo nazionale in siti agro-energetici.

In dettaglio, la norma stabilisce che il Ministro della transizione ecologica, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e con il Ministro dello sviluppo economico, con decreto da emanarsi entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione in commento – al fine di contrastare il degrado ambientale e paesaggistico derivante dal progressivo deterioramento strutturale del patrimonio serricolo nazionale e favorire la riconversione di tali strutture per il loro efficiente reimpiego, predispone un Piano nazionale per la riconversione di tali strutture in siti agro-energetici.

Gli obiettivi del piano dovranno essere:

  1. rinnovare strutturalmente gli impianti serricoli ai fini dell’adeguamento alle nuove metodologie di produzione, quali l’agricoltura integrata e la coltivazione fuori suolo, nonché dell’aggiornamento in materia di sicurezza;
  2. indirizzare gli investimenti verso apprestamenti protetti progettati per assicurarne la sostenibilità ambientale e l’efficienza agronomica;
  3. favorire l’uso di energie rinnovabili per la gestione colturale e climatica, sostenendo gli investimenti per la riduzione dell’impatto delle attività agricole sull’ambiente;
  4. favorire la trasformazione degli impianti serricoli da strutture di consumo a strutture di produzione e di condivisione dell’energia, rendendo gli impianti medesimi produttori dell’energia necessaria al proprio funzionamento;
  5. incrementare la resilienza degli impianti serricoli ai mutamenti climatici;
  6. favorire il recupero delle acque piovane dai tetti degli impianti serricoli;
  7. favorire gli investimenti nel settore del fotovoltaico semitrasparente da installare sui tetti degli impianti serricoli a duplice utilizzo sia energetico sia agricolo destinato alle nuove installazioni e al rinnovo e alla manutenzione straordinaria delle installazioni esistenti;
  8. incentivare lo sviluppo di impianti geotermici a bassa entalpia;
  9. favorire la diffusione di impianti di riscaldamento e di raffrescamento, compreso il teleriscaldamento da trasformazione di biomasse e da centrali a biogas;
  10. incentivare la rottamazione degli impianti serricoli con caratteristiche di vetustà e di inefficienza energetica, anche attraverso la concessione di contributi per la demolizione delle strutture, per la bonifica dei terreni sottostanti e per la rinaturalizzazione nonché per il rinnovamento delle strutture con finalità produttive, prevedendo l’elaborazione di un piano di gestione e di coltivazione di durata almeno quinquennale;
  11. favorire la manutenzione straordinaria degli impianti serricoli mediante l’introduzione di reti e di protezioni antigrandine nonché il miglioramento delle caratteristiche strutturali al fine di garantire l’incremento delle prestazioni di resilienza ai mutamenti climatici;
  12. incentivare il rinnovamento delle coperture degli impianti serricoli e l’eventuale sostituzione delle coperture in vetro con impianti fotovoltaici semitrasparenti o con altre coperture idonee ad incrementare la coibentazione degli ambienti di coltivazione, quali la riduzione dei ponti termici e l’impiego di teli e di strutture termicamente isolanti;
  13. favorire il rinnovamento delle coperture plastiche degli impianti serricoli con materiali innovativi foto-selettivi e di lunga durata, con caratteristiche di efficienza termica o con specifiche capacità di trattamento e di modifica della luce in entrata, ai fini della migliore gestione ed efficienza produttiva delle colture;
  14. favorire il rinnovamento degli impianti di controllo ambientale, quali gli impianti di raffrescamento, di riscaldamento e di illuminazione, attraverso l’impiego di sistemi interattivi con l’operatore e con gli impianti di controllo;
  15. incentivare il rinnovamento degli impianti di coltivazione mediante l’introduzione di sistemi di coltivazione fuori suolo in ambiente protetto anche con il ricorso all’uso di energia da fonti rinnovabili;
  16. favorire l’introduzione di sistemi di raccolta dell’acqua piovana e gli investimenti in sistemi e impianti di raccolta e di riutilizzo delle acque meteoriche, quali gli invasi di raccolta superficiali o sotto-superficiali, per un’ottimale integrazione delle riserve idriche del suolo.

Il decreto interministeriale dovrà inoltre individuare le modalità di raccordo con gli obiettivi previsti per il comparto agricolo dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, anche mediante il ricorso agli strumenti finanziari per l’agricoltura sostenibile e le agroenergie. Purtroppo per l’attuazione del piano sono previsti tempi lunghi, in un momento in cui le aziende necessitano di modifiche urgenti del loro assetto produttivo-energetico. Da parte di Confagricoltura ci sarà il massimo impegno per accelerare la definizione e l’attuazione del piano.