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Decreto rinnovabili: arrivano i primi bandi

È stato pubblicato in Gazzetta il decreto 4 luglio 2019 (cosiddetto Fer 1) che introduce un nuovo regime di incentivazione della produzione elettrica da impianti eolici on shore, solari fotovoltaici, idroelettrici e a gas residuati dei processi di depurazione, per il periodo 2019-2021.

Tra le novità più importanti c’è senz’altro il ritorno del fotovoltaico (esclusi gli impianti a terra in aree agricole), tra le fonti incentivate. Inoltre il provvedimento incentiva la diffusione di impianti eolici, idroelettrici e a gas di depurazione, oggetto anche di integrale ricostruzione, riattivazione o potenziamento, nonché di rifacimento totale o parziale. Solo un successivo decreto, denominato Fer 2, incentiverà le fonti rinnovabili meno competitive, come le biomasse, il biogas la geotermia.

In generale il decreto stabilisce le modalità di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti eolici onshore, idroelettrici e alimentati da gas residuati dei processi di depurazione, di potenza superiore a 1 kW, nuovi od oggetto di intervento di integralmente ricostruzione, riattivazione, potenziamento o rifacimento, oltre che da impianti fotovoltaici esclusivamente di nuova costruzione di potenza superiore a 20 kW. È possibile accedere agli incentivi, sulla base delle caratteristiche dell’impianto e dell’intervento, esclusivamente attraverso l’iscrizione ai Registri (per impianti di potenza inferiore a 1.000 kW) o l’iscrizione alle Aste al ribasso (per impianti di potenza uguale o superiore a 1.000kW).

I primi bandi per partecipare ai Registri o alle Aste sono partiti il 30 settembre, e si ripeteranno con una cadenza quadrimestrale fino al 30 settembre del 2021.

Gli impianti risultati in posizione utile nelle graduatorie dei Registri o delle Aste accedono agli incentivi previa presentazione dell’apposita richiesta, trasmessa esclusivamente secondo le modalità specificate nel Regolamento Operativo per l’accesso agli incentivi, pubblicato dal Gse.

L’incentivazione è riconosciuta esclusivamente all’energia immessa in rete, tramite due tipologie di incentivi: una Tariffa incentivante omnicomprensiva (opzionabile solo per impianti di potenza inferiore o uguale a 250 kW), il cui corrispettivo erogato comprende la remunerazione dell’energia prodotta e immessa in rete che viene ritirata dal GSE; o un Incentivo, calcolato come differenza tra un valore fissato e il prezzo zonale orario dell’energia immessa in rete (riferito alla zona in cui è immessa in rete l’energia elettrica prodotta dall’impianto). In questo caso l’energia resta invece nella disponibilità del produttore, che potrà venderla ad un traider o al Gse stesso.

Inoltre il decreto introduce un premio sull’autoconsumo. Per gli impianti di potenza fino a 100 kW su edifici, sulla quota di produzione netta consumata in sito è attribuito un premio pari a 10 euro il MWh cumulabile con quello per i moduli in sostituzione di coperture contenenti amianto. Il premio è riconosciuto a posteriori a patto che l’energia auto consumata sia superiore al 40% della produzione netta. Mentre gli impianti fotovoltaici realizzati al posto delle coperture in amianto o eternit avranno diritto, in aggiunta agli incentivi sull’energia elettrica, a un premio pari a 12 €/MWh su tutta l’energia prodotta.

Il nuovo provvedimento ha l’obiettivo di sostenere la produzione di energia da fonti rinnovabili per il raggiungimento dei target europei al 2030 definiti nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). E secondo le previsioni del Mise, consentirà la realizzazione di impianti per una potenza complessiva di circa 8.000 MW, con un aumento della produzione da fonti rinnovabili di circa 12 miliardi di kWh, con investimenti stimati nell’ordine di 10 miliardi di Euro.