Il Sostegni bis diventa legge: qualche novità per l’agricoltura

Il Decreto legge Sostegni bis è stato convertito definitivamente in legge dal Senato il 22 luglio. La norma rafforza, con numerosi interventi e misure di semplificazione amministrativa, il settore dell’agricoltura italiana per un valore di circa 2 miliardi di euro. In particolare con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sono entrate in vigore le misure introdotte con gli emendamenti proposti da Confagricoltura: il rifinanziamento della legge Sabatini, l’aumento della dotazione del fondo calamità e la riserva, al suo interno, di 5 milioni di euro a favore dell’apicoltura; la proroga per il 2021 della possibilità d’impiegare in agricoltura dei percettori di strumenti di sostegno al reddito; il rifinanziamento del fondo agrumi. Ecco in sintesi alcune novità e alcune conferme del testo approvato.

Nuove misure

Bovini da carne: sono stati stanziati 5 milioni di euro per l’anno 2021 al fine di erogare contributi agli allevatori di bovini da carne, in considerazione del rilevante incremento dei costi di produzione che ha fatto seguito alle recenti tensioni sui mercati internazionali.

Agricoltura biologica: la novità riguarda la costituzione di un fondo di 15 milioni di euro per interventi in favore delle forme di produzione agricola a ridotto impatto ambientale e per promuovere le filiere e i distretti dell’agricoltura biologica.

Birre artigianali: è stata accordata per l’anno 2021 una dotazione di 10 milioni di euro per attivare misure a sostegno del settore della birra artigianale. I produttori riceveranno un contributo a fondo perduto pari a 0,23 euro per ciascun litro di birra preso in carico nel registro annuale di magazzino nell’anno 2020.

Lavoro agricolo: è previsto lo stanziamento di 58,9 milioni di euro per la promozione del lavoro agricolo, con incentivi a favore dei contratti non superiori a 30 giorni, rinnovabili per ulteriori 30, che le imprese sottoscriveranno con i beneficiari degli ammortizzatori sociali e del reddito di cittadinanza. Tale intervento, istituito con il decreto rilancio del 2020, rimarrà in funzione fino al 31 dicembre prossimo. Iva: è stata aumentata a 9,5% la percentuale di compensazione Iva per l’anno 2021, da applicarsi agli allevamenti zootecnici che commercializzano bovini e suini vivi.

Nuova Sabatini: la legge di conversione del decreto Sostegni-bis contiene anche lo stanziamento di 425 milioni di euro per il rifinanziamento della nuova Sabatini, considerato che i fondi disponibili erano stati tutti impegnati

Principali misure confermate: Fondo di solidarietà nazionale per il risarcimento dei danni per le calamità naturali a carico dell’agricoltura, per l’anno 2021. È stato approvato un incremento che ha portato il Fondo da 105 a 161 milioni di euro, con una riserva di 5 milioni in favore degli imprenditori apistici.

Barbabietola da zucchero: confermato il regime d’aiuto a favore dei coltivatori di barbabietole da zucchero, con uno stanziamento di 25 milioni di euro da utilizzare tramite un aiuto a ettaro calcolato sulla base delle superfici coltivate per l’anno 2021. Il Mipaaf dovrà pubblicare un decreto entro 20 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione contenente i criteri e le modalità di attuazione del regime di aiuto.

Esonero dei contributi previdenziali e assistenziali per il mese di febbraio 2021 a favore delle imprese delle filiere agricole, dei settori agrituristico e vitivinicolo, comprese quelle che producono vino e birra.

Misure a favore dell’imprenditoria femminile in agricoltura, con la possibilità di accedere alla misura dell’autoimprenditorialità (regime di subentro Ismea), a prescindere dall’età della beneficiaria;

Stanziamento di 80 milioni di euro per le garanzie Ismea e la modifica alla misura dell’anticipazione della Pac con fondi nazionali, da erogarsi entro il 31 luglio 2021, senza chiedere il pagamento degli interessi da parte degli agricoltori beneficiari

Agriturismo: confermata la misura che precisava che gli addetti allo svolgimento dell’attività agrituristica “sono considerati lavoratori agricoli anche ai fini della valutazione del rapporto di connessione tra attività agricola ed attività agrituristica”. Tale misura in sostanza elimina l’elemento del tempo di lavoro per stabilire se l’attività agrituristica è connessa a quella agricola principale. La disposizione dovrebbe comportare l’adeguamento della legislazione regionale che attualmente disciplina la materia, e che dunque potrebbe identificare criteri diversi, da Regione a Regione, per stabilire il rapporto di connessione. Attualmente per il Veneto non esiste una suddivisione tra lavoratori agricoli o agrituristici nel calcolo delle ore lavoro per il rapporto di connessione e prevalenza. Dovremo quindi attendere ulteriori sviluppi normativi regionali per l’eventuale identificazione di nuovi parametri idonei.