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La Corte di cassazione nega le agevolazioni Ici

Recentemente, la Corte di Cassazione ha emesso alcune sentenze (n. 26455 del 8/11/2017 e n. 26643 del 10/11/2017) riguardanti le agevolazioni ICI spettanti ai coltivatori diretti/imprenditori agricoli professionali. Ricordiamo che questi soggetti, che versano i contributi INPS alla relativa gestione previdenziale, con riferimento ai terreni posseduti e direttamente condotti, beneficiano delle seguenti agevolazioni:

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  • per ICI: era prevista una riduzione dell’imposta
  • per ICI e per IMU: l’area edificabile assolve l’imposta come se si trattasse di un terreno agricolo
  • per IMU: sono attualmente esenti da IMU i terreni agricoli

Con le sentenze citate, la Corte di Cassazione ha negato le agevolazioni ai coltivatori diretti/imprenditori agricoli professionali che siano titolari di pensione (agricola o di altra natura) anche se continuano a versare i contributi INPS ex-Scau volontariamente. Questo perché – secondo la Corte – le norme agevolative hanno lo scopo di incentivare la coltivazione agricola e di alleggerire il carico tributario a coloro che ritraggono dal lavoro della terra la loro esclusiva fonte di reddito.

Le conclusioni di queste sentenze non sono condivisibili, in quanto le norme sull’ICI e sull’IMU richiedono quali requisiti per beneficiare delle agevolazioni che il soggetto che coltiva direttamente il terreno sia iscritto alla previdenza agricola come coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale – non è richiesto che tragga dall’attività agricola la sua fonte principale di reddito. Si segnala tuttavia che alcuni Comuni stanno utilizzando queste sentenze per richiedere agli agricoltori pensionati il versamento della maggiore imposta. Purtroppo, l’unica soluzione percorribile per i contribuenti è quella del ricorso ai giudici di commissione tributaria.

Ricordiamo che lunedì 18 scade il versamento del saldo IMU/TASI 2017. 

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