L’avicoltura secondo i dati ISMEA: Aumentano consumi e produzione di carni avicole e di uova
La produzione europea di carni avicole è tornata ad aumentare nel 2023 (3%) e nel 2024 (+5%) arrivando a 13 milioni di tonnellate, dopo il ripiegamento negli anni 2021 e 2022. Con un grado di autoapprovvigionamento del 108%, l’UE conferma la posizione di esportatore netto. In 10 anni la produzione è cresciuta del 22% trainata dai Paesi dell’Est tra cui spicca produzione europea di carni avicole, dopo la costante crescita nel decennio 2010-2020 e il ripiegamento negli anni 2021 e 2022, torna ad aumentare nel 2023. Circa 11,4 milioni di tonnellate la produzione europea nel 2023 con un grado di autoapprovvigionamento del 108% che le permette così di confermare la posizione di esportatore netto. In 10 anni la produzione è cresciuta del 24%.
Situazione produttiva in Italia – Nel 2024 la produzione di carne avicola è tornata ad allinearsi ai livelli precedenti, con un incremento del 4,2% sul 2023. Sono cresciute le esportazioni (+5,3%), così come le importazioni di carne (+7%). Sono aumentate le disponibilità interne e il consumo medio pro-capite, che è arrivato a 21,9 kg, il dato più alto degli ultimi 10 anni. Il tasso di autoapprovvigionamento si attesta al 107% confermando la completa autosufficienza del settore e la predisposizione all’export verso nuovi mercati.
Andamento dei prezzi – Il prezzo medio annuo del pollo nel 2024 si è ridotto del 10,5% rispetto a quello del 2023. Anche i costi di produzione nel 2024 hanno subito una contrazione da ascriversi al rientro delle quotazioni delle materie prime utilizzate per l’alimentazione, nonché al leggero cedimento dei prezzi degli energetici. Le aspettative per il 2025 sono piuttosto positive: il mese di marzo ha portato, infatti, una ripresa delle quotazioni del pollo, che sono superiori del 26% rispetto a quelle di marzo 2024. Al momento l’offerta è scarsa e non si rilevano scorte di vivo in allevamento.
Commercio estero – Il mercato delle carni avicole, malgrado la completa autosufficienza, nel 2024 ha fatto ricorso a un maggior volume di prodotto estero per colmare la discontinuità dell’offerta dovuta ai focolai di aviaria, al contempo, sono aumentate le esportazioni verso altri paesi europei dove, analogamente a quanto accaduto nel nostro Paese, avevano subito discontinuità di offerta interna.
Acquisti domestici – Nel 2024 le carni avicole sono arrivate a rappresentare il 44% degli acquisti di carne totale, mostrando segnali positivi a differenza di tutte le altre tipologie. In particolare, le vendite retail di carni avicole sono aumentate del 4,6% rispetto al 2023 ed hanno continuato a crescere anche nei primi mesi del 2025 mettendo a segno un ulteriore +5,7% nel primo trimestre
Prospettive – Le strategie di eradicazione di influenza aviaria hanno funzionato e attualmente la malattia non è più presente nel nostro territorio, ma nei mesi scorsi in diverse aree colpite dai problemi sanitari sono stati abbattuti milioni di capi, con perdite economiche importanti. Innalzare il livello di flessibilità e di efficienza, anche nell’approvvigionamento dei mangimi, investire ulteriormente nella formulazione dei mangimi e nella biosicurezza rappresentano la strada per gestire al meglio le imprese nel contesto attuale.