Lupo: Il Parlamento Ue conferma la minore protezione della specie

Trettenero e Donazzolo: “Vanno adottati subito strumenti adeguati per il controllo della popolazione di lupi e la sicurezza delle imprese agricole”

L’Europarlamento ha accolto la proposta di cambio di status di protezione del lupo: da “strettamente protetto” a “protetto”.

Con questo voto, la plenaria di Strasburgo ha chiuso un iter durato più di due anni, durante il quale Confagricoltura ha continuamente lavorato con i parlamentari portando alla loro attenzione la questione dell’espansione incontrollata dei predatori, in particolare in montagna, e della necessità di prendere una ferma posizione a riguardo.

La decisione del Parlamento UE segue quello di dicembre del Comitato permanente della Convenzione di Berna e la successiva proposta della Commissione al Parlamento stesso di recepire tale decisione nella legislazione europea.

Il nuovo quadro normativo permetterà agli Stati membri di adottare misure di gestione più flessibili per affrontare le crescenti popolazioni di lupi, soprattutto laddove sono in pericolo la sicurezza dei cittadini o ci sono conflitti con il settore agricolo.

“È un provvedimento importante, che permetterà agli Stati membri di autorizzare piani di contenimento  – sottolinea Anna Trettenero, presidente di Confagricoltura Vicenza – . Il numero dei lupi sta crescendo in maniera esponenziale e sull’Altopiano di Asiago assistiamo sempre di più ad attacchi che avvengono a bassa quota, mettendo a rischio le attività degli agricoltori e degli alpeggi. Oltre a causare quindi danni ingenti alle aziende, il lupo è anche un pericolo per la comunità e un grande problema anche per il nostro turismo. Ora gli Stati membri avranno maggiore libertà nel gestire le popolazioni di lupi e ci auguriamo che anche l’Italia faccia la sua parte, tutelando le attività produttive e la sicurezza dei cittadini”.

Aggiunge Diego Donazzolo, presidente di Confagricoltura Belluno – . Non vediamo l’ora che si cominci a fare qualcosa, perché gli allevatori sono esausti e non ne possono più di una situazione che è da tempo fuori controllo. L’importante è che ora ci sia ampia condivisione a livello nazionale sull’applicazione delle normative, per procedere con determinazione al contenimento dei lupi. Ora che gli Stati membri hanno maggiore libertà nel gestire le popolazioni dei predatori, ci auguriamo che l’Italia proceda con decisione. Cosa che non è mai stata fatta in passato, quando si è creduto che la convivenza tra lupi e allevatori fosse possibile. Non è così, come si è visto in questi anni, ed ora anche l’Europa l’ha capito. Dopo aver incessantemente alzato la voce, siamo arrivati a questo importante risultato, che però va seguito da azioni concrete, mirate a contenere la popolazione dei grandi carnivori. Ricordiamo che nel Bellunese i lupi, oltre a predare il bestiame nelle malghe, tanto da indurre alcuni allevatori a rinunciare all’alpeggio, si stanno avvicinando sempre di più ai centri abitati, mettendo in allerta i cittadini”.