Pac 2023: Chiarimenti importanti sugli Ecoschemi pubblicati da Rete Rurale
Nel sito internet della Rete Rurale Nazionale https://www.reterurale.it/PSP_domande_risposte sono state pubblicate le FAQ ufficiali relative agli Ecoschemi che rispondono a molti dei quesiti posti da agricoltori e associazioni. Consigliamo a tutti gli agricoltori che hanno scelto di aderire ad uno o più ecoschemi di accedere al sito e di leggere attentamente le precisazioni fornite.
Benché si approssimi la scadenza di presentazione delle domande, purtroppo non sono ancora disponibili le risposte a molti altri quesiti posti e riguardanti aspetti diversi della Pac 2023-27. In ogni caso già questi chiarimenti sono importanti e, di seguito, riportiamo il contenuto di alcune Faq.
Relativamente all’ecoschema 1 (Pagamento per la riduzione dell’antimicrobico resistenza e per il benessere degli animali), una delle Faq conferma che l’adesione al livello 2 (benessere animale con allevamento al pascolo o brado o semibrado) comporta anche l’impegno alla riduzione degli antibiotici nella stessa misura prevista dal livello 1. Ciò è stato anche riportato nella Circolare Agea sull’ECO1 che abbiamo illustrato nella newsletter della settimana scorsa.
Di un certo interesse anche la FAQ 2 relativa all’ecoschema 2 (Pagamento per l’inerbimento delle colture arboree) che precisa a quali colture si possa applicare l’inerbimento distinguendo tra colture pluriennali e permanenti e quindi escludendo vivai, asparagiaie e carciofaie. Sempre in materia di ecoschema 2, pure rilevanti le risposte ai quesiti 13 e 14 dove si precisa che le lavorazioni non sono mai ammesse se compromettono il manto erboso.
Riguardo l’ecoschema 3 (Pagamento per la salvaguardia olivi di valore paesaggistico), la FAQ più interessante è la n. 6 che precisa due aspetti interessanti e cioè che l’impegno è di natura biennale e che la modalità di esecuzione della potatura può essere distribuita o meno su due annualità ed assumere quindi tre possibili forme come di seguito indicato.
Sono poi ben 43 le FAQ relative alla attuazione dell’ecoschema 4 (Pagamento per sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento) che ha comportato una notevole complessità di applicazione. Significative sono le FAQ 3 e 6 che confermano come la coltura della soia nonch quella del mais destinato a insilato siano sempre considerate colture da rinnovo con tutto quanto comporta in termini di possibilità di adozione dei disciplinari di lotta alle avversità. Significativa anche la FAQ n. 7 che conferma il carattere di biennalità dell’impegno. Dopo il secondo anno il beneficiario può pertanto scegliere se continuare ad aderire all’eco-schema o uscire dall’ecoschema. Se si aderisce senza interruzioni anche negli anni successivi al secondo, l’agricoltore dovrà rispettare le regole dell’avvicendamento previste dall’ecoschema. Di un certo interesse anche l’ultima FAQ relativa all’ecoschema 4 (FAQ n. 43) che specifica come il cumulo tra ecoschema 4 ed ecoschema 5 “vale solo per le superfici a riposo”.
Si tratta di un chiarimento riportato anche tra le FAQ relative all’ecoschema 5 che premia, come noto, le colture a perdere per gli impollinatori. Tra i chiarimenti sicuramente interessanti quelli che precisano che non è necessario che le piante di interesse apistico siano presenti in campo sin dal primo marzo ma che “la germinazione e il completamento della fioritura avvengano entro il lasso di tempo 1° marzo – 30 settembre” (FAQ nn. 2 e 3). Anche positivo il chiarimento in materia di possibilità di interrare le coltivazioni (sovescio) dopo il 30 settembre (FAQ n. 4). Infine le FAQ nn. 19 e 20 precisano la impossibilità di qualsiasi finalità produttiva delle colture di interesse apistico che sono strettamente “a perdere”.