Pac post 2020: intesa dei ministri per destinare il 20% degli aiuti alle pratiche ambientali

Nei giorni scorsi i ministri europei dell’Agricoltura hanno raggiunto l’accordo sulla riforma della Politica agricola comune post 2020. Sia pur con il voto contrario di Lituania e le astensioni di Romania, Lettonia e Bulgaria, è passata la proposta della presidenza tedesca che impresso una certa accelerazione alla trattativa.

Per Confagricoltura si tratta di un accordo positivo nell’ottica della flessibilità del nuovo modello di gestione della Pac, anche se la strada verso l’intesa finale è ancora lunga e incerta.

Vediamo alcune delle novità contenute nell’intesa.

La percentuale dei pagamenti diretti che sarà vincolata all’adozione da parte degli Stati membri delle nuove pratiche agricole sostenibili per l’ambiente (i cosiddetti eco-schemi) è stata fissata al 20 per cento con una flessibilità per i primi 2 anni (2023 e 2024). Però i Paesi che già impegnano buona parte dei fondi dello Sviluppo rurale per incentivare le pratiche favorevoli all’ambiente potranno ridurre la suddetta percentuale. Tra le tecniche che potranno rientrare negli eco-schemi ci saranno l’agricoltura di precisione e l’agricoltura biologica. Il sistema degli “ecoschemi” sarà obbligatorio per gli Stati membri, ma facoltativo per gli agricoltori.

Allo scopo di garantire ancora la protezione del mercato vitivinicolo europeo, il sistema di autorizzazioni all’impianto dei vigneti sarà prorogato fino al 2040.

Il 13% degli aiuti diretti potrà essere destinato agli aiuti accoppiati per sostenere i settori in crisi. La percentuale potrebbe salire al 15% nel caso di sostegno alle coltivazioni proteiche.

Confermati i programmi specifici (OCM) per i settori ortofrutticolo, vitivinicolo e per l’apicoltura con una dotazione complessiva pari al massimo al 3% dell’ammontare delle risorse destinate ai pagamenti diretti.

Su richiesta dell’Italia l’1% per cento delle risorse potrà essere destinato dagli Stati membri ad un fondo per sostenere le assicurazioni contro determinate le avversità.

Il Parlamento europeo in questi giorni sta completando le votazioni sulle risoluzioni legislative riguardanti le proposte di regolamento per la riforma della Pac. Dopo di che verrà avviato il cosiddetto “trilogo” tra le Istituzioni con il compito di trovare l’intesa definitiva sulla nuova Pac che entrerà in vigore l’1 gennaio 2023