Pac Post 2020: si rischia la progressiva ri-nazionalizzazione
“Condividiamo in larga misura gli obiettivi evidenziati nella comunicazione sul futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura approvata oggi dal Collegio dei Commissari ma esprimiamo preoccupazione per il rischio di una progressiva ri-nazionalizzazione della PAC”. Questo il commento di Agrinsieme, il coordinamento di Confagricoltura, Cia-Agricoltori Italiani, Copagri e Alleanza Cooperative Agroalimentari in merito alle ipotesi di studio di bilancio comunitario dopo il 2020.
In una fase molto delicata nella quale iniziano a circolare alcune preoccupanti indiscrezioni su possibili tagli draconiani al budget dell’UE post 2020, accogliamo positivamente l’odierna comunicazione sul futuro dell’agricoltura europea, che mira a garantire che la PAC continui anche nel futuro a rispondere alle sfide poste dalla competitività economica, dal ricambio generazionale, dalla sicurezza alimentare e dal contrasto dei rischi conseguenti al cambiamento climatico e alle crisi di mercato.
Registriamo tuttavia con preoccupazione l’orientamento della Commissione Europea volto a demandare agli Stati membri la messa a punto di piani strategici per il raggiungimento degli obiettivi definiti a livello comunitario: sebbene siano ampiamenti condivisibili gli obiettivi della semplificazione e della flessibilità, temiamo che l’eccessiva sussidiarietà concessa agli Stati membri possa condurre ad una sostanziale rinazionalizzazione della PAC e a conseguenti distorsioni di trattamento tra produttori e cooperative agricole dei 27 Stati membri. Occorre poi evitare che si discrimini tra imprese: la comunicazione diffusa oggi evoca chiaramente il rischio di plafonamento dei pagamenti e di regressività con tagli alle aziende di maggiori dimensioni.
Importante, inoltre, il rafforzamento del legame tra politica agricola e commercio internazionale attraverso una definizione mirata delle priorità nei negoziati bilaterali, il superamento delle numerose barriere non tariffarie ancora presenti in molti Paesi e il rafforzamento della politica di promozione dei prodotti agroalimentari dell’UE.
Strategica, inoltre, la volontà di investire sulla ricerca e sull’innovazione per riuscire a garantire un’agricoltura sempre più sostenibile e competitiva, che incentivi l’ingresso di nuove generazioni.
Evidenziamo infine la necessità di confermare e rafforzare anche nel futuro periodo di programmazione le misure oggi contenute nelle organizzazioni comuni di mercato di ortofrutta e vino e di estenderle anche ad altri settori, per consentire la strutturazione di filiere produttive in molti Stati membri.
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