Peste Suina. Procedere senza esitazione con gli abbattimenti di cinghiali in tutto il territorio nazionale – Regioni chiamate a rivedere i piani controllo
Proseguono le iniziative sindacali relative alla gestione del problema Peste Suina Africana dopo la conferma di alcuni casi in allevamenti in Lombardia, rilevati nella seconda metà di agosto. Nei giorni scorsi, Confagricoltura ha partecipato alla riunione del Governo presieduta dai ministri Francesco Lollobrigida (Agricoltura) e Guido Crosetto (Difesa) nonché dai due sottosegretari Patrizio Giacomo La Pietra (Agricoltura) e Marcello Gemmato (Salute). Per Confagricoltura il Presidente Giansanti ha rimarcato come si debba procedere senza esitazioni con gli abbattimenti di cinghiali, nella consapevolezza che la popolazione di cinghiali esistente ipotizzata è ancora largamente sottostimata. Ulteriore elemento affrontato riguarda la necessità di proteggere i nostri allevamenti anche presidiando i confini e, ad esempio, creando una cintura di salvaguardia senza cinghiali al confine con la Slovenia. Per quanto riguarda la biosicurezza, seppur molto sia già stato realizzato dagli allevatori, è necessario ora coinvolgere tutta la filiera, con attenzione ai mezzi di trasporto e alle movimentazioni di persone da e per gli allevamenti. Il Presidente di Confagricoltura ha poi invitato a valutare uno screening a tappeto nell’area di produzione vocata per evidenziare eventuali infezioni ed un conseguente piano di abbattimento radicale, nonché a stanziare risorse adeguate a coprire costi di gestione e indennizzi agli operatori
Nella riunione del 6 settembre della Conferenza Stato – Regioni è stata resa l’informativa sul “Piano straordinario delle catture, abbattimento e smaltimento dei cinghiali e azioni strategiche per l’elaborazione dei piani di eradicazione nelle zone di restrizione da Peste suina africana (PSA) 2023-2028”. Il Piano, recependo le istanze del settore agricolo ed in particolare di Confagricoltura, prevede un programma di prelievo nel primo anno di attività di circa 600.000 cinghiali, con un incremento del 96% rispetto alla media degli abbattimenti effettuati nel periodo 2019-2021. Le Regioni sono state suddivise per «classi di criticità» tenendo presente: il numero di capi di suini negli allevamenti, il numero degli allevamenti presenti, il valore economico medio annuale dei danni all’agricoltura nel triennio 2019-2021 e la situazione epidemiologica della PSA. In relazione ai parametri analizzati, le Regioni con maggiori criticità sono Lombardia, Campania, Piemonte, Calabria e Lazio. Per le Regioni sono stati definiti gli obiettivi di contenimento da raggiungere e quindi dovranno adeguare ad essi i piani regionali e la programmazione dell’attività di caccia e controllo. Laddove la presenza dei cinghiali è più numerosa maggiori dovranno essere i prelievi.