Proroga del Piano Faunistico Venatorio: Confagricoltura scrive a Pan e Berlato

Confagricoltura Veneto, insieme a CIA e Coldiretti, hanno scritto all’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan e al presidente della Terza Commissione consiliare Sergio Berlato, per esprimere la preoccupazione del mondo agricolo circa la presentazione da parte della Giunta regionale e il conseguente avvio della discussione nella Terza Commissione consiliare, del progetto di legge n.214, diretto a prorogare fino al 10 febbraio 2018 l’efficacia del vigente piano faunistico-venatorio regionale, approvato con la legge regionale 5.1.2007, n.1, e cioè ben dieci anni fa.

Questa ennesima proroga, infatti, cristallizza ancora per un anno – e in totale saranno undici – la situazione di impossibilità da parte dei proprietari o conduttori dei fondi di chiedere l’esclusione del fondo dall’attività venatoria, dal momento che l’art.15, c.3, della legge statale 11.2.1992, n.157, stabilisce che tale richiesta deve essere inviata al presidente della Giunta regionale entro 30 giorni dalla pubblicazione del piano faunistico-venatorio. Sono quindi dieci anni e a breve saranno undici che agli agricoltori è vietato esercitare un diritto loro riconosciuto dalla legge.

Questa situazione è tanto più grave perché il mondo agricolo si attendeva, dal nuovo piano faunistico-venatorio, una risposta soddisfacente, innovativa e di carattere generale, sul problema degli indennizzi dei danni da fauna selvatica e da attività venatoria, problema che non può trovare soluzione in un incremento, per quanto rilevante, della somma stanziata, come nel bilancio di previsione 2017, che l’ha portata da 250 mila a 560 mila euro, ma solo in un radicale cambiamento di meccanismi di accertamento e indennizzo dei danni ormai rivelatisi obsoleti.

Ciò premesso, Confagricoltura Veneto chiede alle autorità regionali se non vi sia la possibilità di studiare un escamotage di ordine giuridico per sbloccare la situazione e, nonostante la citata norma della legge statale n.157/92, permettere la presentazione della richiesta di esclusione del fondo dall’attività venatoria. Qualora, tuttavia, si accertasse che la norma statale rappresenta un ostacolo insormontabile, Confagricoltura Veneto chiede che almeno si riprenda la discussione sui progetti di legge a suo tempo presentati in materia di risarcimento dei danni da fauna selvatica ed attività venatoria, progetti la cui discussione è stata al momento accantonata.

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