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Ridotte le accise per i birrifici artigianali e agricoli

Nei giorni scorsi è stato approvato un decreto ministeriale che stabilisce la tanto attesa riduzione delle accise per i birrifici artigianali. La riduzione delle accise per i piccoli birrifici era prevista tra le norme della Legge di Bilancio approvata sul finire del 2018. Affinché però diventasse operativa era necessario un decreto ministeriale che, secondo una circolare dell’Agenzia delle Entrate, sarebbe dovuto essere ratificato entro la fine di febbraio 2019.

Il provvedimento, che entrerà in vigore a partire dal primo luglio 2019, prevede una riduzione delle accise del 40% per tutti i birrifici italiani che rientrano nella definizione legislativa di birra artigianale (si definisce birra artigianale la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione. Ai fini del presente comma si intende per piccolo birrificio indipendente un birrificio che sia legalmente ed economicamente indipendente da qualsiasi altro birrificio, che utilizzi impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio, che non operi sotto licenza di utilizzo dei diritti di proprietà immateriale altrui e la cui produzione annua non superi 200.000 ettolitri, includendo in questo quantitativo le quantità di birra prodotte per conto di terzi) e che non producono più di 10.000 ettolitri annui. Oltre a non superare la suddetta soglia, quindi, un birrificio per godere dell’agevolazione fiscale deve garantire due parametri fondamentali: indipendenza societaria da qualsiasi birrificio industriale e assenza di pastorizzazione e microfiltrazione nel processo produttivo. Se consideriamo i birrifici indipendenti attivi in Italia, rientrano nei criteri previsti dalla nuova disciplina delle accise la quasi totalità delle fattispecie.

È perciò un provvedimento destinato a cambiare le abitudini dell’intero comparto artigianale e agricolo. I birrifici rientranti nella fattispecie prevista dalla legge potranno risparmiare circa 20 centesimi di euro per ogni litro di birra prodotta. In media significa ottenere un “tesoretto” di circa 10-15.000 euro l’anno. Sembra quindi essere giunto l’atteso lieto fine per i microbirrifici italiani, con un taglio che sicuramente gioverà all’intero settore, se non in termini di riduzione del costo birra, quantomeno in nuovi investimenti e nuove assunzioni. Secondo i dati 2016, dei 775 produttori ben 744 rientrano nella prima fascia di produzione fino a 5mila hl/anno, mentre gli altri sono sotto i 20mila e solo una decina va oltre i 200mila ettolitri, che è anche il limite massimo di produzione per poter definire la propria birra “artigianale”.