Riforma fiscale e sviluppo delle attività agricole innovative
“La stabilità fiscale è un elemento di competitività per le imprese agricole. Avere attenzioni da parte del governo attraverso decreti e misure di attuazione della riforma fiscale che prendano atto dei cambiamenti dell’agricoltura stessa, significa costruire insieme un percorso di stabilità e crescita per il settore”.
Così Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha aperto l’incontro di oggi organizzato a Palazzo della Valle con il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, dedicato alla riforma fiscale e lo sviluppo delle attività agricole innovative. Sono state prese come esempi i casi dell’acquacoltura, con l’API e il suo presidente Pier Antonio Salvador, e delle vertical farms, con Planet Farms e il suo CEO Luca Travaglini.
Il governo, fortemente impegnato nella valorizzazione del settore primario, sta introducendo specifiche norme finalizzate ad allineare la disciplina civilistica e quella fiscale con un focus specifico alle nuove tipologie di agricoltura. E’ il caso delle prime modifiche all’Irpef che recepiscono le richieste di Confagricoltura a favore delle imprese: la riconduzione ai redditi agricoli dei proventi che possono ricavarsi dalla cessione di beni materiali e immateriali derivanti dalla lotta ai cambiamenti climatici e dalla tutela dell’ambiente, come i certificati di crediti di carbonio per la cattura della CO2 attraverso l’utilizzo delle nuove tecniche dell’agricoltura rigenerativa.
Altro caso è il riconoscimento del principio della riconduzione al sistema della tassazione agricola di attività collegate allo svolgimento di cicli biologici di carattere vegetale, come le vertical farms, anche per raggiungere gli obiettivi della transizione green e della sostenibilità ambientale. A riguardo, molto importante è la misura varata che adegua le norme fiscali del testo unico delle imposte sui redditi (TUIR) a quelle dell’articolo 2135 del Codice Civile attraverso lo svolgimento di un ciclo biologico, anche in ambienti chiusi, di colture idroponiche, aeroponiche, etc., entro determinati limiti.
L’associazione dei piscicoltori (API) ha confermato che l’attenzione nei confronti dell’acquacoltura italiana sostenibile è stimolante per il comparto, anche a fronte dei positivi provvedimenti già assunti.
Folta la partecipazione degli imprenditori, provenienti da tutta Italia, all’appuntamento di oggi: “L’alto livello di confronto – ha chiuso il direttore generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile – ha ulteriormente evidenziato l’impegno della Confederazione per lo sviluppo del settore primario e dell’agroalimentare in Italia e all’estero”.