Sistema di certificazione della sostenibilità della filiera ortofrutticola
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto del Mipaaf, viene istituito ufficialmente il sistema di certificazione della sostenibilità della filiera ortofrutticola finalizzato a riscontrare le conformità dei processi del settore in linea con quanto previsto da specifici disciplinari. Il sistema di certificazione della sostenibilità della filiera ortofrutticola nasce dalla volontà del Ministero di rispondere agli orientamenti fissati in ambito internazionale con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite ed in ambito europeo con il Green Deal.
Con l’obiettivo di migliorare le prestazioni ambientali e la sostenibilità (anche economica) della filiera valorizzando gli sforzi degli agricoltori e degli altri operatori che si impegnano e mettono in atto pratiche produttive “rispettose”, il Decreto fornisce un assist a singoli produttori e Op: coloro che aderiranno volontariamente al disciplinare e ricorreranno a un ente di certificazione terzo che attesti il rispetto delle regole e delle procedure sancite, potranno commercializzare la propria produzione differenziandola con un plus legato all’aspetto green.
Il sistema di certificazione utilizza modalità e procedure del Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata. La rispondenza del processo produttivo ai requisiti del disciplinare viene attestato da un certificato di conformità rilasciato dall’organismo di controllo incaricato di effettuare le verifiche. Il sistema si basa su un disciplinare della sostenibilità ortofrutticola che riporta l’insieme delle regole produttive e di buone pratiche finalizzate a garantire il rispetto dell’ambiente, la qualità e la sicurezza alimentare, la tutela dei lavoratori, dei cittadini ed un adeguato reddito agricolo. Il decreto contiene anche le disposizioni per l’aggiornamento con cadenza almeno annuale del disciplinare, in modo da renderlo conforme ai più recenti orientamenti in materia di produzione sostenibile.
L’adesione al sistema di certificazione è volontaria e può avvenire da parte di aziende singole o associate, anche nella forma di organizzazioni di produttori. Il monitoraggio verifica l’impatto derivante dall’attuazione del disciplinare sugli aspetti ambientale, economico e sociale che interessano l’intero processo produttivo, distinto in fase di campo e stabilimento.