TEA, FITOFARMACI, PAC, PNRR: I dossier più urgenti per il settore agricolo nel 2024

Il 1° gennaio è iniziato il semestre di presidenza belga della UE. La prima riunione del Consiglio Agricoltura è in calendario il 22 e 23 gennaio e, nell’occasione, sarà presentato il programma di lavoro. Saranno quindi rese note le iniziative che la presidenza intende assumere su due proposte di regolamento della Commissione di grande impatto per il settore agricolo.

La prima questione è relativa all’inquadramento delle TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita) nell’ordinamento dell’Unione. Il Parlamento europeo dovrebbe votare a gennaio la propria posizione. Resta poco tempo a disposizione per definire l’orientamento generale del Consiglio e avviare il trilogo in vista dell’intesa finale. Per Confagricoltura è necessario spingere sull’acceleratore e chiudere un buon accordo, evitando così il rinvio delle discussioni al secondo semestre del 2024, dopo l’insediamento della nuova Assemblea di Strasburgo. Le TEA sono in grado di assicurare un fondamentale contributo per contrastare le conseguenze del cambiamento climatico: consentono di salvaguardare il potenziale produttivo, limitando allo stesso tempo la pressione sulle risorse naturali e il ricorso alla chimica.

Inoltre, dopo il rigetto da parte del Parlamento europeo, il Consiglio è chiamato ad esprimersi sulla proposta di regolamento che prevede la riduzione, fino al 50%, dell’uso di fitofarmaci. L’auspicio è che i ministri condividano la posizione dell’Europarlamento, bloccando definitivamente la procedura. Occorre scrivere una pagina nuova. Il ricorso alla chimica nei processi produttivi va ridotto, in linea con la tendenza già in atto. Le imprese agricole, però, devono avere a disposizione efficaci alternative sul piano tecnico ed economico.

Per restare sempre all’ambito europeo, dovranno proseguire all’inizio del nuovo anno le iniziative già avviate dalla delegazione italiana, con il sostegno di altri Stati membri, per una nuova deroga alle misure previste dalla PAC in materia di destinazione non produttiva dei terreni e rotazione obbligatoria annuale dei seminativi. La situazione dei mercati internazionali continua ad essere incerta e instabile. Risulta, di conseguenza, opportuno utilizzare tutto il potenziale produttivo.

A livello interno, Confagricoltura evidenzia che l’attenzione si concentra sulla messa in opera delle misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Con la revisione approvata dalla Commissione europea sono stati assegnati nuovi fondi al settore agricolo, con specifico riferimento ai contratti di filiera e alle energie rinnovabili. L’auspicio è che si proceda con la massima sollecitudine, superando tutti gli ostacoli burocratici e gli impedimenti legali perché – come sancito dalle regole europee – le iniziative dovranno essere concluse entro il 2026.

La puntuale realizzazione del PNRR risulta anche fondamentale per sostenere gli investimenti che fanno registrare un calo dovuto in massima parte all’eccezionale aumento dei tassi d’interesse.  Tenuto conto dell’andamento al ribasso dell’inflazione, – conclude la Confederazione – c’è l’esigenza di un’inversione di rotta da parte della Banca Centrale Europea già nella prima parte del prossimo anno.