TEA: l’emendamento che apre alla ricerca in Italia. Ma la loro utilizzazione in campo necessita di nuove regole UE

L’approvazione all’unanimità dell’emendamento al DL Siccità sulle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA) è un grande passo avanti per la ricerca scientifica e per l’agricoltura, che mette fine a un lungo periodo di oscurantismo scientifico. Tuttavia, senza un inquadramento europeo, le TEA resteranno a livello sperimentale.

Questo è il pensiero di Confagricoltura a seguito del via libera all’unanimità, nell’VIII e IX Commissione riunite del Senato, del provvedimento che autorizza la sperimentazione in campo delle Tecniche di Evoluzione Assistita. Abbiamo ringraziato il senatore De Carlo, primo firmatario dell’emendamento, ma anche l’onorevole Nevi e i parlamentari che hanno reso possibile questa svolta.

Ora però è necessario lavorare per la presentazione della proposta di regolamento sulle tecniche genomiche da parte della Commissione dell’Unione europea, prevista per fine giugno, e per la successiva approvazione in tempi brevi da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, altrimenti si rischia di bloccare l’iter del dossier. Eventuali slittamenti fermerebbero infatti la procedura di adozione per un ulteriore anno, in considerazione delle elezioni europee del 2024 per il nuovo Parlamento e dell’insediamento della Commissione.

Le tecniche di evoluzione assistita sono una risposta efficace all’emergenza climatica e alla richiesta di cibo, permettendo di ridurre l’uso di fitofarmaci e acqua e di garantire la produttività necessaria per rispondere alla popolazione in crescita.

Dello stato dell’arte delle TEA si parlerà in Confagricoltura a Palazzo Della Valle il prossimo 7 giugno, in un convegno con le personalità di riferimento del mondo politico e della ricerca.