vendemmia de martin

Vendemmia, perdite del 25% e prezzi in aumento

Perdite consistenti di produzione in tutta la provincia, compensate in parte dall’aumento dei prezzi. È il bilancio della vendemmia nel territorio vicentino, quasi completamente conclusa. Un’annata difficile a causa delle condizioni meteo, che hanno condizionato negativamente la crescita e la maturazione dei grappoli.

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“Le gelate, la siccità e le grandinate hanno causato una riduzione complessiva delle rese del 25% sia per le uve bianche, sia per quelle rosse – dice Andrea Cavazza, vicepresidente di Confagricoltura Vicenza e viticoltore -. Le perdite più consistenti si sono verificate soprattutto tra Gambellara e Montebello, ma anche tra Brendola e Montecchio e in piccola parte a Lonigo. È mancata la pioggia, che è arrivata troppo tardi, e chi ha potuto si è salvato con irrigazioni di soccorso, attingendo da pozzi o fossati, soprattutto nelle zone pianeggianti. È andato meglio il sistema a pergola rispetto al guyot, più esposto alle intemperie. Fattori sui quali dovremo riflettere, perché il clima sta cambiando e noi dovremo adeguarci di conseguenza”.

Se per le rese è un anno da dimenticare, non è così per la qualità: “Non ci possiamo lamentare. La qualità è in linea con le ultime ottime annate 2015 e 2016. In particolare molto bene i rossi, soprattutto la doc Colli Berici – spiega Cavazza -. Per quanto riguarda i prezzi del vino, in conseguenza al calo delle rese si stanno registrando aumenti anche consistenti, come per la doc Prosecco che ha superato l’asticella dei 2 euro, con una forbice tra 2,10 a 2,30 euro. Anche per la Garganega impennata del 30%, con 80-90 centesimi rispetto ai 60 centesimi dell’anno scorso. Per la nuova doc Pinot Grigio delle Venezie c’è un lieve aumento, con il prezzo che oscilla tra 1,20 e 1,30 euro. Dobbiamo però attendere i prossimi mesi per vedere come reagirà il mercato, perché la doc sta muovendo i primi passi e molte aziende non si sono ancora inserite con nuova denominazione”.

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