Marchesini

Vitivinicolo: investire in nuovi mercati e nella sostenibilità

Compiere investimenti in nuovi mercati, investire su iniziative consortili per spingere verso la sostenibilità e chiedere una revisione dei regolamenti comunitari sul sistema delle autorizzazioni. È quanto chiede Confagricoltura alla luce dei dati regionali sulla vendemmia 2017 presentati lo scorso 11 gennaio a Lonigo da Veneto Agricoltura, Regione Veneto e Avepa.

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“Il 2017 si chiude con una produzione regionale di 11 milioni di quintali di uva, in calo del 15% rispetto ai 13 milioni di quintali del 2016, a causa delle gelate primaverili – dice Christian Marchesini, presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Veneto -. Ci sono però molti fattori positivi che ci devono indurre a un lavoro sempre più coordinato e mirato per non tarpare le ali al grande dinamismo delle aziende vitivinicole venete. Il primo è il trend di crescita qualitativa, attestato dalla percentuale dell’80% delle doc e docg sulla produzione complessiva, dovuto al forte successo del Prosecco, del sistema Valpolicella e del debutto del Pinot Grigio delle Venezie e della doc Garda. Il secondo fattore è il valore regionale dell’export di 2 miliardi, che fa del Veneto la prima regione italiana. Questi dati ci fanno ritenere che la produzione qualificata ci porta a crescere e perciò dobbiamo sfruttare il momento per ampliare il nostro raggio d’azione, non limitandoci ai soliti mercati come il Nord America e il Nord Europa, ma compiendo massicci investimenti dove non siamo presenti, come il Sud Est asiatico”.

Un altro fattore positivo riguarda la crescita degli impianti: “Il vigneto veneto continua a crescere in modo importante, con quasi il 5% in più di impianti che ci portano a quota, 91.000 ettari – osserva Marchesini -. Questi numeri evidenziano l’incapacità del nuovo sistema di autorizzazioni di soddisfare la grande dinamicità del Veneto, concedendo solo l’1% per cento annuo. Come Confagricoltura chiediamo fortemente una revisione dei regolamenti comunitari, altrimenti si rischia di soffocare l’imprenditorialità veneta, pronta a recepire le richieste di mercato”.

Ultimo fattore di riflessione, la crescita del biologico: “Con il 2017 il Veneto produrrà 80 milioni di bottiglie biologiche, pari al 7% della produzione regionale -rimarca Marchesini -. Questo significa che il sistema agricolo regionale si sta impegnando moltissimo sulla viticoltura sostenibile, in quanto sono gli stessi mercati, in primordine Nord Europa e Nord America, a richiedere vini biologici e ad andare incontro alle richieste dei consumatori, che vedono di buon occhio la conversione dell’agricoltura da convenzionale a sostenibile. Per questo sollecitiamo la Regione a spingere le iniziative consortili, in modo che tutto il Veneto abbracci sempre di più la sostenibilità”.

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