agricoltura e giovani

Pac 2018 riforma pacchetto “Omnibus” – accordo finale

E’ stato raggiunto giovedì 12 ottobre un compromesso politico tra Commissione europea, Parlamento europeo e Consiglio dei Ministri UE sulle modifiche ai regolamenti della PAC riformata nel 2013 previste nel “pacchetto Omnibus”. Non sono ancora disponibili testi ufficiali con gli articolati oggetto di modifica. In ogni caso, è già disponibile una nota di sintesi degli uffici dell’on. Paolo De Castro, che ha guidato la delegazione del Parlamento europeo e che riassume le principali novità introdotte dall’”Omnibus”.

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Si sintetizzano di seguito i principali aspetti:

  1. Degni di nota sono i miglioramenti inerenti gli impegni di “inverdimento” (greening) che recepiscono molte delle indicazioni di Confagricoltura, ad esempio in ordine al regime di maggior favore per erba medica e colture in sommersione (riso); è stato eliminato anche il limite di 30 ettari residui che consentiva di applicare le deroghe non in tutte le aziende e penalizzando quelle di maggiore dimensione.
  2. Purtroppo non è stato possibile, invece, superare il divieto, approvato di recente, di utilizzo dei prodotti fitosanitari su alcune aree a focus ecologico che sta determinando notevoli difficoltà di gestione alle aziende.
  3. Sui pagamenti diretti, ancora, si conferma e consolida (semplificando le procedure) il requisito di agricoltore attivo;
  4. Si riaprono i termini per la revisione dei pagamenti accoppiati.
  5. Positive ed in linea con le nostre richieste, condivise con Anga, anche i miglioramenti per il pagamento dei giovani agricoltori non più legato all’età ed eliminando le soglie di ettari ammissibili.
  6. Sulla gestione del rischio notevoli anche le modifiche che permetteranno di: – ridurre dal 30% al 20% la soglia di perdita di produzione al di sopra della quale scatta il rimborso delle polizze raccolto nonché il calo di reddito per attivare lo strumento di stabilizzazione settoriale (fondo mutualistico); – aumentare dal 65% al 70% il finanziamento alle misure di gestione del rischio (polizze agevolate e fondi mutualistici). E’ stato varato il sistema di fondo mutualistico settoriale che si affianca a quello multisettoriale già esistente; non è invece stata accettata la possibilità di finanziare polizze assicurative per il calo del reddito come aveva proposto Confagricoltura.
  7. Nell’ambito dello sviluppo rurale è stato approvato anche un articolo che dovrebbe rendere fruibili i fondi per la consulenza agli agricoltori concedendo flessibilità nella gestione degli incentivi da parte delle autorità di gestione.

Numerose anche le novità approvate per le misure di mercato e le Ocm tra cui: – si conferma nella sostanza la struttura delle modalità per concedere l’Aiuto finanziario nazionale per l’ortofrutta, anche se aumenta dal 15% al 20% la quota di produzione delle OP commercializzata rispetto al totale; – si prevedono nuovi criteri di inclusione/esclusione per l’assegnazione delle autorizzazioni agli impianti vitivinicoli; – Vengono estese le misure del “pacchetto latte” prevedendo al contempo degli adattamenti e, più in generale, vengono modificate alcune regole per il riconoscimento ed il funzionamento delle OP e degli OI anche chiarendo la non applicazione delle regole sulla concorrenza; – Degna di nota, infine, le modifiche delle regole per prevedere misure eccezionali contro gli squilibri gravi dei mercati: modifiche che velocizzano l’iter per decidere le varie forme di intervento e ne prolungano la durata massima.

Anche se non sono ancora disponibili i testi ufficiali per una analisi di dettaglio, queste prime anticipazioni consentono di formulare alcune prime valutazioni. Come noto il “pacchetto Omnibus” prevedeva limitate proposte da parte della Commissione che sono poi state ampliate soprattutto grazie ai contributi dei Governi degli Stati membri, nell’ambito dei lavori del Consiglio dei Ministri nonché del Parlamento europeo. Confagricoltura, anche tramite Agrinsieme, è intervenuta su vari aspetti migliorativi che sono stati in buona parte accolti migliorando sensibilmente ad esempio le regole per il greening e quelle per la gestione del rischio. Modifiche che ora si consolidano e restano in vigore sino alla prossima riforma del “post 2020” che si andrà a definire nei prossimi mesi. Questo dimostra quanto l’iter di “codecisione” sia rilevante e possa contribuire a migliorare anche sensibilmente le proposte dell’Esecutivo comunitario e quanto possa essere determinante il ruolo delle organizzazioni agricole a tale riguardo per la tutela degli interessi delle imprese. Naturalmente rimangono ancora molti aspetti da affrontare per migliorare la normativa europea sulla Pac che rimane in generale complessa e non in linea con le aspettative delle imprese agricole orientate al mercato e che hanno bisogno di strumenti adatti per accrescere la loro competitività.

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